venerdì, marzo 30, 2007
il grande capo
Una commedia di Lars von Trier. Un film divertente che forse non mi sarei aspettata da un regista che ha precedentemente firmato pellicole come Dogville e le onde del destino.
Come sempre i primi minuti li si passano ad abituarsi alle strane riprese. Ma una volta fatto l'occhio si inizia a godere di una storia divertente, curiosa e intelligente.
Un'azienda dove tutti i mali e decisioni negative vengono attribuite a un grande capo si trova a dover firmare un contratto con una controparte che vuole trattare solo ed esclusivamente con il cattivissimo boss. Solo che il capo non esiste, o meglio, il vero capo è uno che si è spacciato per anni per suo portavoce per poter essere spietato ma venendo amato dai colleghi che per di più lo vedono come oppresso dal superiore.
Ma un grande capo ci vuole per chiudere l'agognato contratto, così il finto impiegato ingaggia un attore.
Si entra in un circolo comportamentale vizioso e divertente dove tutto si continua a ribaltare.
Da vedere se non si è commedia-USA-dipendente
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che si vede?
Abbattiamo le barriere architettoniche
Il comune di Milano ha tante pecche, che non comprendono solo la sicurezza che, secondo l'attuale sindaco, è un problema nuovo dovuto ad Amato e al governo (un giorno la sciura dovrà spiegarmi il nesso). Non griderei allo scandalo per i campi rom o perchè, sorpresa sorpresa! qualcuno, in una città di quasi di 2 milioni di abitanti, si droga. Griderei allo scandalo per il servizio offerto dalle linee di trasporto pubblico che serve ogni giorno, solo all'interno della città, circa tre milioni di persone.
Uno scandalo soprattutto per i disabili o diversamente abili come ora si dice. All'interno della linea urbana, con fatica e quasi mai, esistono modi per accedere sia alle stazioni della metro che su alcuni autobus e jumbo-tram. Ma appena si esce dai confini della città non c'è verso per usufruire di un servizio che si chiama PUBBLICO!
Le stazioni ATM fuori milano (linea verde verso cologno e gessate) continuano ad essere inacessibili soprattutto alle persone con disabilità.
Il comune di Milano, proprietario delle stazioni, continua ad essere sordo alle varie richieste di riammordernamento ed abbattimento delle barriere architettoniche delle linee extra-urbane.
firma la petizione
grazie!
Uno scandalo soprattutto per i disabili o diversamente abili come ora si dice. All'interno della linea urbana, con fatica e quasi mai, esistono modi per accedere sia alle stazioni della metro che su alcuni autobus e jumbo-tram. Ma appena si esce dai confini della città non c'è verso per usufruire di un servizio che si chiama PUBBLICO!
Le stazioni ATM fuori milano (linea verde verso cologno e gessate) continuano ad essere inacessibili soprattutto alle persone con disabilità.
Il comune di Milano, proprietario delle stazioni, continua ad essere sordo alle varie richieste di riammordernamento ed abbattimento delle barriere architettoniche delle linee extra-urbane.
firma la petizione
grazie!
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servizi pubblici
costellazioni
Di pessimo umore sento la sveglia-telefonino, la spengo e convinta di essere nel centro del letto l'abbandono. In realtà sono sul bordo e quindi il cellulare atterra con fragore sul pavimento.
Ovviamente tiro un P***A P*****A ma incurante mi riaddormento. Per fortuna mi risveglio per tempo, mi vesto di colore, credendo io nella cromoterapia, ed esco. A parte capitare in carrozza con due che ascoltano gli mp3 a tutto volume e senza cuffie, prendo un giornalino di quelli "a gratis" arrivo all'oroscopo e leggo:
sagittario:
Vista la disarmonia di Luna e Urano, è inutile tentare di cambiare aria. Il malumore vi resta incollato addosso. La distrazione vi fa commettere errori: raddoppiate l'attenzione.
Amore: Una lunare arrabbiatura
Lavoro: Evitare progetti fumosi
Benessere: Scorso equilibrio emotivo
In più stamane ho messo le ballerine arancioni-stabilo boss senza vedere le previsioni del tempo.
Ovviamente tiro un P***A P*****A ma incurante mi riaddormento. Per fortuna mi risveglio per tempo, mi vesto di colore, credendo io nella cromoterapia, ed esco. A parte capitare in carrozza con due che ascoltano gli mp3 a tutto volume e senza cuffie, prendo un giornalino di quelli "a gratis" arrivo all'oroscopo e leggo:
sagittario:
Vista la disarmonia di Luna e Urano, è inutile tentare di cambiare aria. Il malumore vi resta incollato addosso. La distrazione vi fa commettere errori: raddoppiate l'attenzione.
Amore: Una lunare arrabbiatura
Lavoro: Evitare progetti fumosi
Benessere: Scorso equilibrio emotivo
In più stamane ho messo le ballerine arancioni-stabilo boss senza vedere le previsioni del tempo.
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stati d'animo
costellazioni
Di pessimo umore sento la sveglia-telefonino, la spengo e convinta di essere nel centro del letto l'abbandono. In realtà sono sul bordo e quindi il cellulare atterra con fragore sul pavimento.
Ovviamente tiro un P***A P*****A ma incurante mi riaddormento. Per fortuna mi risveglio per tempo, mi vesto di colore, credendo io nella cromoterapia, ed esco. A parte capitare in carrozza con due che ascoltano gli mp3 a tutto volume e senza cuffie, prendo un giornalino di quelli "a gratis" arrivo all'oroscopo e leggo:
sagittario:
Vista la disarmonia di Luna e Urano, è inutile tentare di cambiare aria. Il malumore vi resta incollato addosso. La distrazione vi fa commettere errori: raddoppiate l'attenzione.
Amore: Una lunare arrabbiatura
Lavoro: Evitare progetti fumosi
Benessere: Scorso equilibrio emotivo
In più stamane ho messo le ballerine arancioni-stabilo boss senza vedere le previsioni del tempo.
Ovviamente tiro un P***A P*****A ma incurante mi riaddormento. Per fortuna mi risveglio per tempo, mi vesto di colore, credendo io nella cromoterapia, ed esco. A parte capitare in carrozza con due che ascoltano gli mp3 a tutto volume e senza cuffie, prendo un giornalino di quelli "a gratis" arrivo all'oroscopo e leggo:
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Vista la disarmonia di Luna e Urano, è inutile tentare di cambiare aria. Il malumore vi resta incollato addosso. La distrazione vi fa commettere errori: raddoppiate l'attenzione.
Amore: Una lunare arrabbiatura
Lavoro: Evitare progetti fumosi
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In più stamane ho messo le ballerine arancioni-stabilo boss senza vedere le previsioni del tempo.
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giovedì, marzo 29, 2007
…le ultime parole famose.
Io non ho mai fatto piangere nessuno.
Tempo 5 minuti ho dovuto rettificare.
Che brutta sensazione però.
Tempo 5 minuti ho dovuto rettificare.
Che brutta sensazione però.
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mercoledì, marzo 28, 2007
l'amicizia
da wikipedia:
Con amicizia si indica un sentimento di affetto vivo e reciproco tra due o più persone dello stesso o di differente sesso, ma anche tra esseri umani ed esseri appartenenti al mondo degli animali.
È considerato uno dei più importanti stati emozionali, dopo l'amore universale, alla base della vita sociale, perché fonte di collaborazione al benessere comune, aiuto e condivisione di momenti importanti.
Secondo molti, quello del saper/poter vivere in amicizia è considerabile un eccezionale stato di grazia, paragonabile per certi versi a quello della serendipità
Sotto quasi tutte le culture, l'amicizia dovrebbe essere un rapporto alla pari nel quale nessuno prevarica l'altro, nessuno pretende dall'altro ma ognuno è pronto a darsi all'altro se necessario.
Nelle società maggiormente emancipate, è un rapporto basato sul piacere e non sul bisogno, una stima reciproca, un rispetto reciproco, una disponibilità reciproca ma nell'assoluta reciproca libertà.
Mi concentro su questo.
Anche se a volte dubito.
Anche se a volte non riconosco i comportamenti o non li condivido.
Ma se dovessi continuare a sentirmi a disagio?
Con amicizia si indica un sentimento di affetto vivo e reciproco tra due o più persone dello stesso o di differente sesso, ma anche tra esseri umani ed esseri appartenenti al mondo degli animali.
È considerato uno dei più importanti stati emozionali, dopo l'amore universale, alla base della vita sociale, perché fonte di collaborazione al benessere comune, aiuto e condivisione di momenti importanti.
Secondo molti, quello del saper/poter vivere in amicizia è considerabile un eccezionale stato di grazia, paragonabile per certi versi a quello della serendipità
Sotto quasi tutte le culture, l'amicizia dovrebbe essere un rapporto alla pari nel quale nessuno prevarica l'altro, nessuno pretende dall'altro ma ognuno è pronto a darsi all'altro se necessario.
Nelle società maggiormente emancipate, è un rapporto basato sul piacere e non sul bisogno, una stima reciproca, un rispetto reciproco, una disponibilità reciproca ma nell'assoluta reciproca libertà.
Mi concentro su questo.
Anche se a volte dubito.
Anche se a volte non riconosco i comportamenti o non li condivido.
Ma se dovessi continuare a sentirmi a disagio?
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elucubrazioni,
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Gli agenti immobiliari
Parliamo di questa categoria che già suddividerei in due sottospecie: quelli che lo sono veramente e i loro sottoposti che non sono degli agenti immobiliari.
Partiamo da quest’ultimi, età media 20 anni, con il vestito delle feste, la cravatta con le righe giganti e colori improbabili, le scarpe di legno e gli occhiali da sole perenemmente attaccati al taschino della giacca. Il telefonino un prolungamento della loro mano.
Quest’ultimi, di solito, non capisco nulla di quello che ti stanno facendo vedere, hanno solo imparato a memoria le informazioni avute dal venditore. Te ne accorgi se, quando ti dicono la metratura e tu chiedi se la misura è calpestabile o commerciale. Diventano paonazzi, iniziano a balbettare e farfugliano cose tipo sarà….. e dicono un numero incomprensibile. Ti chiedono subito se sei interessata, quanto vorresti spendere e altre mille cose che ti fan capire, senza astuzia, che il loro interesse sta solo nella percentuale di commisione.
I sottoposti, nel momento in cui gli chiedi di fare il loro lavoro, che non consiste solo nel farti vedere la casa, ma anche nello sbrigare per te delle commisioni e i vari ed eventuali problemi che possono nascere durante la compra-vendita, diventano rossi, allungano la mano verso il telefono per poter chiamare il loro capo sul suo interno per venirli ad aiutare.
Ma ieri l’ho beccato all’ora di chiusura, era da solo.
Come se mi avesse fatto un piacere enorme mi dice che aveva il documento che gli avevo chiesto una settimana fa è pronto. Controllo e non solo il documento era incompleto, ma era anche una settimana che c’era e lui “non aveva pensato al fatto che avrebbe dovuto chiamarmi”….(ps: siamo in ritardo con tutto)
Era tutto il giorno che aspettavo il momento.
Come le suonerie con il volume progressivo sono partita con un tono conciliante e gentile per arrivare al tono da saputella stronzetta io-ti-pago-quindi-vedi-di-muoverti.
La sua faccia e la sua voce rotta dall’agitazione sono stati impagabili.
Le orecchie di fuoco, le guance a chiazze e un “ma, scusa, hai ragione, però…”
Sono gentile ed educata, ho anche una voce da cartone, ma non fatemi saltare i nervi!
Partiamo da quest’ultimi, età media 20 anni, con il vestito delle feste, la cravatta con le righe giganti e colori improbabili, le scarpe di legno e gli occhiali da sole perenemmente attaccati al taschino della giacca. Il telefonino un prolungamento della loro mano.
Quest’ultimi, di solito, non capisco nulla di quello che ti stanno facendo vedere, hanno solo imparato a memoria le informazioni avute dal venditore. Te ne accorgi se, quando ti dicono la metratura e tu chiedi se la misura è calpestabile o commerciale. Diventano paonazzi, iniziano a balbettare e farfugliano cose tipo sarà….. e dicono un numero incomprensibile. Ti chiedono subito se sei interessata, quanto vorresti spendere e altre mille cose che ti fan capire, senza astuzia, che il loro interesse sta solo nella percentuale di commisione.
I sottoposti, nel momento in cui gli chiedi di fare il loro lavoro, che non consiste solo nel farti vedere la casa, ma anche nello sbrigare per te delle commisioni e i vari ed eventuali problemi che possono nascere durante la compra-vendita, diventano rossi, allungano la mano verso il telefono per poter chiamare il loro capo sul suo interno per venirli ad aiutare.
Ma ieri l’ho beccato all’ora di chiusura, era da solo.
Come se mi avesse fatto un piacere enorme mi dice che aveva il documento che gli avevo chiesto una settimana fa è pronto. Controllo e non solo il documento era incompleto, ma era anche una settimana che c’era e lui “non aveva pensato al fatto che avrebbe dovuto chiamarmi”….(ps: siamo in ritardo con tutto)
Era tutto il giorno che aspettavo il momento.
Come le suonerie con il volume progressivo sono partita con un tono conciliante e gentile per arrivare al tono da saputella stronzetta io-ti-pago-quindi-vedi-di-muoverti.
La sua faccia e la sua voce rotta dall’agitazione sono stati impagabili.
Le orecchie di fuoco, le guance a chiazze e un “ma, scusa, hai ragione, però…”
Sono gentile ed educata, ho anche una voce da cartone, ma non fatemi saltare i nervi!
martedì, marzo 27, 2007
milano e la sua sicurezza
ieri "grande" manifestazione in città.
Al tg servizi, collegamenti e la faccia cavallina della Moratti che si esprimeva su una città che non sembra quella di cui lei è sindaco. Nel senso che sembrava una manifestazione contro una giunta comunale, ma la giunta comunale è la sua. E soprattutto son parecchi anni che Milano ha la destra ad amministarla...quindi mi spiegate contro chi stava manifestando?
Al tg servizi, collegamenti e la faccia cavallina della Moratti che si esprimeva su una città che non sembra quella di cui lei è sindaco. Nel senso che sembrava una manifestazione contro una giunta comunale, ma la giunta comunale è la sua. E soprattutto son parecchi anni che Milano ha la destra ad amministarla...quindi mi spiegate contro chi stava manifestando?
donne con le palle?
"... abbiamo raggiunto la quasi parità. E quando riusciamo a fare le cose per benino ci dicono pure che siamo donne con le palle. Mammamia che orrore. Io non voglio essere una donna con le palle. Le tette mi bastano e mi avanzano. Non so voi, ma io non l'ho mai avuta 'st'invidia del pene.Ho avuto nostalgia qualche volta. Ma chi lo vuole? Lo stimo, il pene. E' un bell'articolo, per carità. Sa essere divertente quando si impegna."
col cavolo - Luciana Littizzetto
Ovviamente in metro ridevo come una matta stamattina!
col cavolo - Luciana Littizzetto
Ovviamente in metro ridevo come una matta stamattina!
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pomeriggio adolescenziale
trovarti con un vecchio amico, nel senso che non è più un giovinetto, a ridere come matti durante la manifestazione di evidenti disturbi mentali davanti una macchina fotografica.
Era parecchio che non ridevo così!
Se mi avesse mandato le foto ne avrei anche le prove.
Era parecchio che non ridevo così!
Se mi avesse mandato le foto ne avrei anche le prove.
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son matti
lunedì, marzo 26, 2007
quel che ho fatto della to do list
1. ho dormito tutto sabato
2. non ho litigato con i miei perchè erano troppo impegnati a discutere fra loro
3. ho chiesto gli scatoloni all'apecuriosa
4. ho capito che posso rubare delle lenzuola e degli asciugamani
5. ho cambiato il letto
6. ho passato il sabato sera con Fiore
7. ho fatto eccessiva vita sociale
8. ho coccolato Ticchio
9. non ho fatto la maschera al viso (e nemmeno le unghie ora che ci penso...)
10. ho letto Vanity Fair, ma mi sa che non vale come lettura
11. ho comprato la guida di Parigi e due libri (cose utili)
12. cribbio! mi son persa la Littizzetto perchè ho fatto eccessiva vita sociale!
sono andata al tempio d'oro a cena, sono stata bene, ma forse ho rovinato l'appuntamento quando il mio cavaliere ha confessato di aver votato Berlusconi ed io ho iniziato a ridere a intermittenza (nel senso che per decoro non volevo ridere, ma proprio non potevo farne a meno!) ... non avevo mai conosciuto uno che ammettesse di aver votato il nano!
2. non ho litigato con i miei perchè erano troppo impegnati a discutere fra loro
3. ho chiesto gli scatoloni all'apecuriosa
4. ho capito che posso rubare delle lenzuola e degli asciugamani
5. ho cambiato il letto
6. ho passato il sabato sera con Fiore
7. ho fatto eccessiva vita sociale
8. ho coccolato Ticchio
9. non ho fatto la maschera al viso (e nemmeno le unghie ora che ci penso...)
10. ho letto Vanity Fair, ma mi sa che non vale come lettura
11. ho comprato la guida di Parigi e due libri (cose utili)
12. cribbio! mi son persa la Littizzetto perchè ho fatto eccessiva vita sociale!
sono andata al tempio d'oro a cena, sono stata bene, ma forse ho rovinato l'appuntamento quando il mio cavaliere ha confessato di aver votato Berlusconi ed io ho iniziato a ridere a intermittenza (nel senso che per decoro non volevo ridere, ma proprio non potevo farne a meno!) ... non avevo mai conosciuto uno che ammettesse di aver votato il nano!
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venerdì, marzo 23, 2007
To do list
Nel week end mi prefiggo di:
- dormire
- non litigare con il papy terons e la madre post-moderna
- fare scatolone con i vestiti invernali
- cercare di capire cosa potrò rubare da casa dei miei per portarla nella mia, nascosta in qualche scatolone
- mettere in ordine la camera
- vedere Fiore
- fare un minimo di vita sociale, ma proprio il minimo
- coccolarmi Ticchio
- farmi una maschera al viso
- leggere un po'
- stare lontana dalla tentazione di comprarmi cose assolutamente inutili
- non perdermi la Litizzetto domenica sera da Fazio
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io
detto del dì (special edition per raretracce)
che ama la rubrica:
Se te resta el cæur 'me quell d'on fioeu, te saret on grand òmm
Se non perdi il tuo cuore di bambino sarai un grand'uomo.
Ecco il punto: conservare in noi, crescendo, almeno una parte delle qualità di un bambino, la semplicità soprattutto. Lo dice anche il Vangelo: se non diventerete come uno di questi piccoli non entrerete nel Regno dei Cieli. Averle è utile comunque anche in questa vita, per affrontarla con serenità di spirito.
Da "Proverbi e modi di dire milanesi" - Valentino De Carlo
ps: mi dissocio dalla parte del Vangelo.
Se te resta el cæur 'me quell d'on fioeu, te saret on grand òmm
Se non perdi il tuo cuore di bambino sarai un grand'uomo.
Ecco il punto: conservare in noi, crescendo, almeno una parte delle qualità di un bambino, la semplicità soprattutto. Lo dice anche il Vangelo: se non diventerete come uno di questi piccoli non entrerete nel Regno dei Cieli. Averle è utile comunque anche in questa vita, per affrontarla con serenità di spirito.
Da "Proverbi e modi di dire milanesi" - Valentino De Carlo
ps: mi dissocio dalla parte del Vangelo.
Ticchio on line_2
mi sono accorta ora di un indicibile errore nel definire il video di Ticchio su YouTube .
Ho scritto "l'espressività caninca" invece di canina...
e sì che avevo promesso all'apertura del blog che avrei riletto tutto ciò che scrivo!
Ho scritto "l'espressività caninca" invece di canina...
e sì che avevo promesso all'apertura del blog che avrei riletto tutto ciò che scrivo!
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linguistica
giovedì, marzo 22, 2007
mi chiedo
come sia possibile ancora che gente così ignorante esista.
E soprattutto come possa far parte di un qualsiasi schieramento politico.
E soprattutto come possa far parte di un qualsiasi schieramento politico.
Ticchio on line
Ticchio può essere visto dal mondo intero!
PS: abbassate il volume se no sentite la voce del cartone animato (la mia)
PS: abbassate il volume se no sentite la voce del cartone animato (la mia)
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bestoline del cuore
mercoledì, marzo 21, 2007
sms da minch
Data l'ironia del mio fratellone potrebbe diventare una rubrica questa...
quello di oggi recitava:
papà asciugone regina sta parlando del petrolio nigeriano e dell'ONU. Sono 40 minuti che io e miguel non apriamo bocca. Che bello poter esprimere liberamente le idee.
quello di oggi recitava:
papà asciugone regina sta parlando del petrolio nigeriano e dell'ONU. Sono 40 minuti che io e miguel non apriamo bocca. Che bello poter esprimere liberamente le idee.
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detto del dì
la donna per pinina che la sia, el diavol la passa in furbaria
La donna per piccina che sia, supera il diavolo in furberia.
Se è vero che purtroppo molte donne finiranno all'inferno, è ancor più vero - e lo attestano le Sacre Scritture - che sarà un Donna a schiacciare la testa al serpente, cioè a satana. C'è donna e donna.
Da "Proverbi e modi di dire milanesi" - Valentino De Carlo
La donna per piccina che sia, supera il diavolo in furberia.
Se è vero che purtroppo molte donne finiranno all'inferno, è ancor più vero - e lo attestano le Sacre Scritture - che sarà un Donna a schiacciare la testa al serpente, cioè a satana. C'è donna e donna.
Da "Proverbi e modi di dire milanesi" - Valentino De Carlo
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A ciascuno il suo - Leonardo Sciascia
Qualcuno, in una discussione in cui difendevo a spada tratta il talento di Camilleri, mi ha detto: "perchè leggere una copia (Camilleri) quando posso leggere Sciascia?!"
Così per difendere il mio protetto ho acquistato A Ciascuno il suo per capire se è vero o meno e documentarmi.
Apparentemente il breve romanzo è un giallo con un improvvisato e sprovveduto investigatore. Il nostro eroe indaga su due morti ammazzati, rispettabili professionisti con famiglia.
Un giallo che in realtà è un ironico ritratto curioso e sensuale giocato alla luce del sole e da tutti visto e capito tranne che dallo sventurato indagatore.
Che Sciascia sia l'originale e Camilleri una copia non credo... sono entrambi voce di una stessa sicilia, di un'ironia comune e di un simile modo di vedere le cose.
Ma mi piace pensare che ci sia stato un ideale passaggio di testimone. Infatti, alla fine di A ciascuno il suo i personaggi fanno riferimento a una leggenda popolare, la scomparsa di Patò, che è anche il primo libro di Camilleri che ho letto.
Così per difendere il mio protetto ho acquistato A Ciascuno il suo per capire se è vero o meno e documentarmi.
Apparentemente il breve romanzo è un giallo con un improvvisato e sprovveduto investigatore. Il nostro eroe indaga su due morti ammazzati, rispettabili professionisti con famiglia.
Un giallo che in realtà è un ironico ritratto curioso e sensuale giocato alla luce del sole e da tutti visto e capito tranne che dallo sventurato indagatore.
Che Sciascia sia l'originale e Camilleri una copia non credo... sono entrambi voce di una stessa sicilia, di un'ironia comune e di un simile modo di vedere le cose.
Ma mi piace pensare che ci sia stato un ideale passaggio di testimone. Infatti, alla fine di A ciascuno il suo i personaggi fanno riferimento a una leggenda popolare, la scomparsa di Patò, che è anche il primo libro di Camilleri che ho letto.
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martedì, marzo 20, 2007
uh ah hi gu gu
stamattina mi sono sentita una po' svarionata, tipo il matematico interpretato da Russell Crowe in "A Beatiful Mind". Solo che a me i conti non tornavano mai...
Mi sento come un ministro senza portafoglio.
Stamattina sono andata in banca a chiedere il mutuo.
Mi sento come un ministro senza portafoglio.
Stamattina sono andata in banca a chiedere il mutuo.
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lunedì, marzo 19, 2007
barone giancarlo
Il gatto Barone Giancarlo, di cui vi invito a cliccarne il nome per ricordarne la provenienza, domani cambierà.
Questo l'sms di mio fratello Minch:
domani, ore 15, Barone Giancarlo perderà la sua virilità. E nome. Sarà per tutti Baronessa Clotilde.
Ticchio, il cane, in cuor suo se la ride un po' secondo me... lui, i suoi gioiellini, seppur inutilizzati li ha ancora intatti...
Questo l'sms di mio fratello Minch:
domani, ore 15, Barone Giancarlo perderà la sua virilità. E nome. Sarà per tutti Baronessa Clotilde.
Ticchio, il cane, in cuor suo se la ride un po' secondo me... lui, i suoi gioiellini, seppur inutilizzati li ha ancora intatti...
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visioni al maschile
Un mio conoscente (che preferisce rimanere anonimo), leggendo il precedente post ha commentato, su messanger:
A: C**o che signore!
io: già
A: però a quel punto, come in un film a modo, dovevi fargliele vedere, toccare e leccare
Io: la vita non è un film porno, mi dispiace dirtelo.
A: purtroppo ... sarebbe bello a volte
A: C**o che signore!
io: già
A: però a quel punto, come in un film a modo, dovevi fargliele vedere, toccare e leccare
Io: la vita non è un film porno, mi dispiace dirtelo.
A: purtroppo ... sarebbe bello a volte
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venerdì, marzo 16, 2007
ce ne son di matti in giro
Potrebbe diventare una nuova rubrica vista la quantità di gente bizzarra in cui mi scontro, ma arriviamo al dunque.
Bagno di una grande libreria milanese, esco dai servizi e mi avvicino al lavandino per lavarmi le mani evitando di entrare in collisione con delle animate signore tra i 40 e i 50 che si specchiavano parlando dell'altezza dei loro seni.
Educatamente le ignoro finchè non sento la loro attenzione tergiversare su di me, anzi sulla mia immagine riflessa nello specchio, anzi per essere precise sul mio seno.
Sempre educatamente, credendo mi fosse stata rivolta una domanda, mi giro, sorrido e la signora con la faccia tosta come un mattone mi chiede:
"per esempio, le tue sono vere?"
Io, un po' basita e imbarazzata la guardo interrogativa così lei gentilmente si ripete:
"le tue tette sono vere o sono finte, perchè secondo me sono vere, ma la mia amica ha dei dubbi."
io: (rossa) bhè sono vere.
lei: lo dicevo io! Madre natura le fa sempre meglio di un chirurgo!
Ovviamente sono scappata da quel bagno immediatamente!
Bagno di una grande libreria milanese, esco dai servizi e mi avvicino al lavandino per lavarmi le mani evitando di entrare in collisione con delle animate signore tra i 40 e i 50 che si specchiavano parlando dell'altezza dei loro seni.
Educatamente le ignoro finchè non sento la loro attenzione tergiversare su di me, anzi sulla mia immagine riflessa nello specchio, anzi per essere precise sul mio seno.
Sempre educatamente, credendo mi fosse stata rivolta una domanda, mi giro, sorrido e la signora con la faccia tosta come un mattone mi chiede:
"per esempio, le tue sono vere?"
Io, un po' basita e imbarazzata la guardo interrogativa così lei gentilmente si ripete:
"le tue tette sono vere o sono finte, perchè secondo me sono vere, ma la mia amica ha dei dubbi."
io: (rossa) bhè sono vere.
lei: lo dicevo io! Madre natura le fa sempre meglio di un chirurgo!
Ovviamente sono scappata da quel bagno immediatamente!
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son matti
il detto del giorno
l'è mèj tirà indree 'l cùu.
E' meglio tirare indietro il sedere.
A scanso di pericoli, cioè, se si è imbarcati in qualche impresa troppo rischiosa è prudente tirarsene fuori in tempo utile.
Da "Proverbi e modi di dire milanesi" - Valentino De Carlo
E' meglio tirare indietro il sedere.
A scanso di pericoli, cioè, se si è imbarcati in qualche impresa troppo rischiosa è prudente tirarsene fuori in tempo utile.
Da "Proverbi e modi di dire milanesi" - Valentino De Carlo
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detti locali
blog sì blog no_2
nel tentativo di capire se continuare a inondarvi di parole, spesso inutili, sto tergiversando continuando a scrivere in maniera un po' impersonale.
Potrei raccontarvi dei libri che leggo e dei film visti piuttosto che delle cose assurde che mi capitano e della gente bizzarra che incontro, ma non dei miei pensieri, questo potrebbe essere un buon compromesso. O no?
Ho ricevuto privatamente qualche protesta dopo aver pubblicato i miei dubbi su chiudere baracca e burattini, quindi, per vanità sono andata avanti...
Potrei raccontarvi dei libri che leggo e dei film visti piuttosto che delle cose assurde che mi capitano e della gente bizzarra che incontro, ma non dei miei pensieri, questo potrebbe essere un buon compromesso. O no?
Ho ricevuto privatamente qualche protesta dopo aver pubblicato i miei dubbi su chiudere baracca e burattini, quindi, per vanità sono andata avanti...
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Le irregolari – Massimo Carlotto
Sottotitolo Buenos Aires Horror Tour. Il giro di ricordi, di volti, storie e faccie di una generazione soppressa e di un paese che attraverso delle coraggiose donne, madri e nonne, cerca di ricostruire una dignità basata sulla giustizia.
Massimo Carlotto ci porta su un autobus attraverso storie di desaparecidos, vite prese per cercare di fermare degli ideali con la violenza e con il terrore. Le irregolari sono le nonne e le mamme di Plaza de Mayo che ogni giovedì marciano con i loro fazzoletti bianchi per ricordare di non dimenticare, come un promemoria per la giustizia e per chi si è fatto braccio e mente di una persecuzione, per chi non si è opposto e per chi ha chiuso troppi occhi. Tutti, Chiesa e “governi amici” compresi.
Ci spiega anche le spaccature tra le mamme e le nonne e ci spiega il perché sono spariti bambini e perché è importate riportarli alle loro famiglie di origine.
La storia di una generazione e dei loro ideali che sono riusciti nonostante tutto a passare oltre le sparizioni attraverso le loro madri che si sanno nonne senza aver mai conosciuto i propri nipoti.
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che si legge?
mercoledì, marzo 14, 2007
Vabbè che tira più....
Un antico adagio recitava "tira più un pelo di F**a che un carro di buoi".
La saggezza popolare si sa spesso han ragione anche ai giorni nostri.
Però quando ne vedo un uso smodato in pubblicità lo trovo, oltre che un chiaro segnale di mancanza di creatività, davvero di cattivo gusto, soprattutto se usato così:
affissione del Centro veneto del mobile
La saggezza popolare si sa spesso han ragione anche ai giorni nostri.
Però quando ne vedo un uso smodato in pubblicità lo trovo, oltre che un chiaro segnale di mancanza di creatività, davvero di cattivo gusto, soprattutto se usato così:
affissione del Centro veneto del mobile
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martedì, marzo 13, 2007
colpita...
"quando hanno portato via i miei figli avevo solo 48 anni e mi sono sentita vecchia; oggi ne ho 68 ma mi sento vent'anni più giovane perchè ho imparato che l'unica lotta che si perde è quella che si abbandona, e perchè ho imparato a non patteggiare, a non arrendermi, a non tacere. E tutto questo me l'hanno insegnato i miei figli.
Io non li ricordo nè torturati nè uccisi: li ricordo vivi! Ogni votla che mi metto il fazzoletto sento il loro abbraccio affettuoso. In Plaza de Mayo, nella nostra piazza, ogni giovedì si riproduce il vero e unico miracolo della resurrezione: noi incontriamo i nostri figli.
Noi non vogliamo le loro ossa. I nostri figli sono desaparacion forzata è un crimine contro l'umanità che non va mai in prescrizione e noi vogliamo che gli assassini paghino per quello che hanno fatto.
Noi non vogliamo tombe su cui piangere, perchè non c'è tomba che possa rinchiudere un rivoluzionario. I nostri figli non sono cadaveri: sono sogni, utopia, speranza... Sono quello che furono, che pensarono, che cantarono, che scrissero, che soffrirono. Non si può seppellire tutto questo!
<...>
Noi non vogliamo soldi per la vita dei desaparecidos perchè la vita non ha prezzo. I miei figli mi hanno insegnato che la vita vale vita. Solamente vita. E non si può riparare con denaro quello che deve essere riparato con Giustizia."
da "Le irregolari" di Massimo Carlotto
Io non li ricordo nè torturati nè uccisi: li ricordo vivi! Ogni votla che mi metto il fazzoletto sento il loro abbraccio affettuoso. In Plaza de Mayo, nella nostra piazza, ogni giovedì si riproduce il vero e unico miracolo della resurrezione: noi incontriamo i nostri figli.
Noi non vogliamo le loro ossa. I nostri figli sono desaparacion forzata è un crimine contro l'umanità che non va mai in prescrizione e noi vogliamo che gli assassini paghino per quello che hanno fatto.
Noi non vogliamo tombe su cui piangere, perchè non c'è tomba che possa rinchiudere un rivoluzionario. I nostri figli non sono cadaveri: sono sogni, utopia, speranza... Sono quello che furono, che pensarono, che cantarono, che scrissero, che soffrirono. Non si può seppellire tutto questo!
<...>
Noi non vogliamo soldi per la vita dei desaparecidos perchè la vita non ha prezzo. I miei figli mi hanno insegnato che la vita vale vita. Solamente vita. E non si può riparare con denaro quello che deve essere riparato con Giustizia."
da "Le irregolari" di Massimo Carlotto
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lunedì, marzo 12, 2007
venerdì, marzo 09, 2007
l'età
Sto per andare a far gli auguri davanti a dell'alcol a un'amica e mi ricordo che se lei ne fa 28 anch'io ne farò 28, che più vicino ai 30 che ai 20...
...forse per questo oggi ho chiuso il cancello in faccia a una che era rimasta chiusa fuori e che parlando al telefono (con qalcuno che era dentro) ha detto "no, non ti preoccupare, mi sta aprendo una signora"
OHHHHHHHHHHHHHHH!!!!! Signora a chi!????
Ragazza, il più antico ma elegante signorina va sempre bene, ma SIGNORA NO!
Poi mia madre mi ha cresciuto chiamando "ragazze" tutte le sue amiche, anche se hanno la sua età (poco sopra i 50)... quindi ragazza for ever. O come dice mia madre almeno finchè non ti sposi.
ps: forse è per questo che il matrimonio come istutuzione non mi piace!
...forse per questo oggi ho chiuso il cancello in faccia a una che era rimasta chiusa fuori e che parlando al telefono (con qalcuno che era dentro) ha detto "no, non ti preoccupare, mi sta aprendo una signora"
OHHHHHHHHHHHHHHH!!!!! Signora a chi!????
Ragazza, il più antico ma elegante signorina va sempre bene, ma SIGNORA NO!
Poi mia madre mi ha cresciuto chiamando "ragazze" tutte le sue amiche, anche se hanno la sua età (poco sopra i 50)... quindi ragazza for ever. O come dice mia madre almeno finchè non ti sposi.
ps: forse è per questo che il matrimonio come istutuzione non mi piace!
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Sono incazzata con Bruno Vespa
Ieri sera finalmente la televisione di stato ha abbandonato ficton e strascichi sanremesi per regalarci un film. Non un film per le tv ma proprio un film.
Davano infatti million dollar baby, che all'epoca dell'uscita nelle sale non avevo visto. Mi metto comoda, apprezzo Clint sempre bello nelle sue rughe,apprezzo Morgan Freeman che finalmente non fa il poliziotto, apprezzo Hilary Swank nella sua metamorfosi da insicura a regina del ring e apprezzo le poche interruzioni pubblicitarie che la rai si concede.
Finchè non appare lui, Bruno Vespa, che già di suo trovo insopportabile, sia per il modo di fare bavoso, sia per la tendenza al cardinalismo, sia per la propensione al ruffianesimo, e fa una cosa per cui se lo becco gli tiro una testata.
MI HA RIVELATO IL FINALE DEL FILM che in quel momento non era ancora prevedibile perchè nessuna scena aveva ancroa rivelato il corso dei fatti.
Attento Bruno, se ti becco ti clicco tutti i nei fino a farli arrivare al cervello.
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mattino a milano
Stamane uscita con la bici sono stata quasi investita da una cretina che uscendo dal suo parcheggio condominiale, non aveva tenuto conto della pista ciclabile e soprattutto non guardava.
Poi prendo la metro e scopro che uno si è buttato sotto la metro per cui la rossa è bloccata.
Scendo a Cadorna con la verde e inizio a camminare, per carità, lo faccio spesso la sera, ma al mattino... mi immaginavo scene di delirio e incazzatura collettiva, facce tese.... invece, a parte il caos nella circolazione di superficie, le strade erano piene di gente "vestita da lavoro" che camminava, sì con passo deciso, ma con un'espressione che è forse riconducibile a quella che si aveva quando non si entrava a scuola perchè c'era manifestazione o meglio ancora sciopero degli insegnanti.
Saranno stati i 20 gradi che si registravano stamattina in città e il sole splendente, forse l'idea di avere una giustificazione per camminare un po' per la città durante l'orario di lavoro, ma la gente aveva una bella faccia!
Poi ovviamente quando avevo visto il lato positivo del ritardo, della cretina che mi stava investendo mi si sono smagliati i bellissimi collant che indossavo. Argh!!!
Poi prendo la metro e scopro che uno si è buttato sotto la metro per cui la rossa è bloccata.
Scendo a Cadorna con la verde e inizio a camminare, per carità, lo faccio spesso la sera, ma al mattino... mi immaginavo scene di delirio e incazzatura collettiva, facce tese.... invece, a parte il caos nella circolazione di superficie, le strade erano piene di gente "vestita da lavoro" che camminava, sì con passo deciso, ma con un'espressione che è forse riconducibile a quella che si aveva quando non si entrava a scuola perchè c'era manifestazione o meglio ancora sciopero degli insegnanti.
Saranno stati i 20 gradi che si registravano stamattina in città e il sole splendente, forse l'idea di avere una giustificazione per camminare un po' per la città durante l'orario di lavoro, ma la gente aveva una bella faccia!
Poi ovviamente quando avevo visto il lato positivo del ritardo, della cretina che mi stava investendo mi si sono smagliati i bellissimi collant che indossavo. Argh!!!
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giovedì, marzo 08, 2007
festa della donna_3
Libri di e sulle donne.... per ora mi son venuti in mente questi:
Antigua, vita mia - Marcela Serrano
Erika Jong - Paura di volare
La donna che sbatteva nelle porte - Roddy Doyle
Le irregolari - Massimo Carlotto
Il dio delle piccole cose - Arundhati Roy
L' ora del tramonto - Umrigar Thrity
Paula - Isabel Allende
Casa di bambola - Henrik Ibsen
Dona Flor e suoi due mariti - Jorge Amado
Gabriella garofalo e cannella - Jorge Amado
Antigua, vita mia - Marcela Serrano
Erika Jong - Paura di volare
La donna che sbatteva nelle porte - Roddy Doyle
Le irregolari - Massimo Carlotto
Il dio delle piccole cose - Arundhati Roy
L' ora del tramonto - Umrigar Thrity
Paula - Isabel Allende
Casa di bambola - Henrik Ibsen
Dona Flor e suoi due mariti - Jorge Amado
Gabriella garofalo e cannella - Jorge Amado
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festa della donna_2
Dopo la precisazione del precedente post mando un abbraccio a tutte le donne.
A chi riesce a cucinare, mentre parla al telefono con me e nel frattempo da la pappa a uno dei suoi pargoli, a chi è in grado di rinascere sempre dalle prorpie ceneri, a chi ha sempre tempo per ascoltare i problemi di qualcun'altra, a chi ama a prescindere, a chi non ha paura di tirarsi tutti contro per salvare se stessa da chi le ha programmato tutta la vita. Insomma a tutto il mio pollaio. E anche a tutte le altre, che si sa che il pollaio è un microcosmo facilmente riproducibile in altre aie.
A chi riesce a cucinare, mentre parla al telefono con me e nel frattempo da la pappa a uno dei suoi pargoli, a chi è in grado di rinascere sempre dalle prorpie ceneri, a chi ha sempre tempo per ascoltare i problemi di qualcun'altra, a chi ama a prescindere, a chi non ha paura di tirarsi tutti contro per salvare se stessa da chi le ha programmato tutta la vita. Insomma a tutto il mio pollaio. E anche a tutte le altre, che si sa che il pollaio è un microcosmo facilmente riproducibile in altre aie.
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festa della donna_1
Le origini della Festa della donna sono riconducibili alla tragedia in cui morirono 129 operaie in un incendio perchè prigioniere dell'industria tessile Cotton di New York. Da questo sono partite una serie di rivendicazioni e di lotte femminili che hanno poi portato all'istituzione di questa festività.
La commemorazione è diventata un segno di riscatto della condizione femminile e della sua emancipazione.
Emancipazione non significa che l'8 Marzo diventa il giorno in cui tutte le donne devono uscire e trasgredire. Andare agli strip o far sì che quello diventi il giorno in cui concentrare la loro libertà.
So che il commercio e la comunicazione di massa sta facendo in modo che diventi una sorta di San Valentino con feste a tema e oggetti pensati per l'occorenza.
So che spesso molte donne hanno bisogno di giustificazioni per "giustificarsi" una voglia di libertà che ancora nel 2007 è da rimettere, a volte alla libertà concesse da altri.
Ma se volete divertirvi fatelo a prescindere dal giorno in cui siete e prendetevi la vostra libertà!
Finita la filippica.
La commemorazione è diventata un segno di riscatto della condizione femminile e della sua emancipazione.
Emancipazione non significa che l'8 Marzo diventa il giorno in cui tutte le donne devono uscire e trasgredire. Andare agli strip o far sì che quello diventi il giorno in cui concentrare la loro libertà.
So che il commercio e la comunicazione di massa sta facendo in modo che diventi una sorta di San Valentino con feste a tema e oggetti pensati per l'occorenza.
So che spesso molte donne hanno bisogno di giustificazioni per "giustificarsi" una voglia di libertà che ancora nel 2007 è da rimettere, a volte alla libertà concesse da altri.
Ma se volete divertirvi fatelo a prescindere dal giorno in cui siete e prendetevi la vostra libertà!
Finita la filippica.
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mercoledì, marzo 07, 2007
blog sì blog no
Sto pensando in modo semi-serio di eliminare il blog dalle mie attività...
Il punto è che aaaadoooroo scrivere e aaaadoooroo sapere che c'è qualcuno che mi legge. Il mio ego ne esce discretamente gratificato.
Però mbò. Di recente ho avuto come la sensazione di ritrovarmi nuda in mezzo alla gente senza che nessuno mi porga un panno per corpirmi. Come se esporre le emozioni, quel che vedo e quel che mi capita qua dentro mi tolga i miei segreti, i miei misteri.
Ci penso su.
Potrei anche solo gestirlo diversamente.
Il punto è che aaaadoooroo scrivere e aaaadoooroo sapere che c'è qualcuno che mi legge. Il mio ego ne esce discretamente gratificato.
Però mbò. Di recente ho avuto come la sensazione di ritrovarmi nuda in mezzo alla gente senza che nessuno mi porga un panno per corpirmi. Come se esporre le emozioni, quel che vedo e quel che mi capita qua dentro mi tolga i miei segreti, i miei misteri.
Ci penso su.
Potrei anche solo gestirlo diversamente.
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dolori al maschile
Martedì di pioggia e ritardo, decido di passare a casa di mio fratello e della sua pacs (i dico non mi convincono), arrivo, come sempre vengo accolta dall'odore di fritto che ad ogni ora del giorno e della notte aleggia per la palazzina in cui loro vivono, causata da una signora che fa areare attraverso le scale. Entro in casa, la pacs mi saluta, cerco mio fratello e lo trovo sul divano sotto la coperta con gli occhi incollati alla televisione e l'aria tormentata.
Torno in cucina dalla pacs, mangio, chicchiero e poi torno a vedere il fratellone. Stessa posizione, si rosicchia nervosamente quel che gli resta delle unghie.
Io: minch stai male?
Minch: no
Io: come va?
Minch: pareggia.
Minch è interista.
Mentre scrivo l'altro fratellozzo è in cucina che, con il cane, festeggia il goal del Milan.
Che succederà domenica?
Torno in cucina dalla pacs, mangio, chicchiero e poi torno a vedere il fratellone. Stessa posizione, si rosicchia nervosamente quel che gli resta delle unghie.
Io: minch stai male?
Minch: no
Io: come va?
Minch: pareggia.
Minch è interista.
Mentre scrivo l'altro fratellozzo è in cucina che, con il cane, festeggia il goal del Milan.
Che succederà domenica?
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lunedì, marzo 05, 2007
giovedì, marzo 01, 2007
stonata 2
In collegamento telefonico con la Rotter le chiede se la Manu sta raggiungendomi da fotografo.
Rotter: stava uscendo dall'ufficio e ha preso la cassettiera di cinzia su una coscia ora è qua dolorante
Io: povera, ma si è bruciata?
Rotter: no, te la passo.
Manu: (voce dolente) Ester arrivo, aspetta che mi tolgo il ghiaccio e arrivo.
Io: ma ti sei fatta tanto male?
Manu: eh...un po', mi verrà un bel livido..
io: ma non ti sei brucaita vero?
Manu: (pensosa) ...no!
Io: e macchiata?
Manu: (sempre più pensosa) bhè, no!
... silenzio di riflessione...
Manu: ma guarda che ho preso una cassettiera.
Io: (avendo finalmente capito inizio a ridere come una cretina) oh mamma! avevo capito caFFettiera!!!! infatti non mi spiegavo perchè Cinzia girasse per l'ufficio con una caffettiera...
Rotter: stava uscendo dall'ufficio e ha preso la cassettiera di cinzia su una coscia ora è qua dolorante
Io: povera, ma si è bruciata?
Rotter: no, te la passo.
Manu: (voce dolente) Ester arrivo, aspetta che mi tolgo il ghiaccio e arrivo.
Io: ma ti sei fatta tanto male?
Manu: eh...un po', mi verrà un bel livido..
io: ma non ti sei brucaita vero?
Manu: (pensosa) ...no!
Io: e macchiata?
Manu: (sempre più pensosa) bhè, no!
... silenzio di riflessione...
Manu: ma guarda che ho preso una cassettiera.
Io: (avendo finalmente capito inizio a ridere come una cretina) oh mamma! avevo capito caFFettiera!!!! infatti non mi spiegavo perchè Cinzia girasse per l'ufficio con una caffettiera...
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stonata 1
al tabacchi prendo un gratta e vinci io, uno la mia collega. Mai comprato prima. Gratto, vedo tre simboli uguali in diagonale e tutta agitata
Io: manu manu mi sa che ho vinto!
Manu: come come leggi che c'è scritto!
Io: che ne so c'è una freccia che dice 3000 euro
Manu: andiamo a farci dire dal tabacchaio
Entriamo con l'agitazione dipinta in volto e il ragazzo del caffè, Carmine, che sembra parecchio gay ma mi fa gli occhi dolci mi fa avvicinare
Carmine: Fa vedere daiii
Io: che dici? ho vinto?
Carmine: ma devi prendere tre caschi, mica le X!
Io: ah! non basta che siano tre simboli uguali?
Carmine: ma và! c'è scritto anche quaaa (indicandomi le istruzioni) se non vincerebbero tutti!! vai và!
Delusione, umiliazione mi faccio piccola piccola e esco dal bar con tutti che mi guardano ridendo sotto i baffi...
Io: manu manu mi sa che ho vinto!
Manu: come come leggi che c'è scritto!
Io: che ne so c'è una freccia che dice 3000 euro
Manu: andiamo a farci dire dal tabacchaio
Entriamo con l'agitazione dipinta in volto e il ragazzo del caffè, Carmine, che sembra parecchio gay ma mi fa gli occhi dolci mi fa avvicinare
Carmine: Fa vedere daiii
Io: che dici? ho vinto?
Carmine: ma devi prendere tre caschi, mica le X!
Io: ah! non basta che siano tre simboli uguali?
Carmine: ma và! c'è scritto anche quaaa (indicandomi le istruzioni) se non vincerebbero tutti!! vai và!
Delusione, umiliazione mi faccio piccola piccola e esco dal bar con tutti che mi guardano ridendo sotto i baffi...
il principe azzurro
Il post precedente conclude con il recondito sogno con cui la disney ci cresce fin da piccole. Fin da quando una fanciulla con la matrigna cattiva viveva con dei nani, fin da quando una narcolettica viene riportata alla vita con un bacio, fin da quando una possente bestia grazie all'amore diventa un superfigo con castello e servitù.... IL PRINCIPE AZZURRO che ci salva con un bacio o su un cavallo bianco (o su una limousine come Richard Gere in pretty woman).
Qualche settimana fa mentre prendevo un caffè con Vera, un'amica, ci siamo accorte che oramai il concetto di principe azzuro si è dovuto in qualche modo adattare al nuovo mercato del lavoro.
Il principe azzurro, o il buon partito, è rappresentato da chi ha un lavoro fisso. Non un precario, ma bensì un assunto! Parola che ultimamente sta andando in disuso, ma che rimane sinonimo di stabiltà e tranquillità economica. Un assunto quindi con i suoi contributi e straordinari pagati, ferie retribuite, le varie tredicesime e quattordicesime, il TFR e se poi vogliamo mettere la cigliegina sulla torta, i ticket!
... se ci penso sta diventando un sogno!
" I sogni son desideri, chiusi in fondo al cuor, nel sonno ci sembran veri, e tutto ci parla d'amor. Se credi chissà che un giorno, non giunga la felicità. Non disperare del presente, ma credi fermamente e il sogno realtà diverrà.... "
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sai tenere un segreto? - Sophie Kinsella
L'ironia semplice e piacevole della scrittrice che, come la Helen Fielding di Bridget Jones, ha più o meno creato un genere. La trama di solito è semplice e più o meno simile per tutti i romanzi di questo tipo.
Si prende una ragazza normale, single oppure che all'inizio della storia è una fidanzata annoiata che lavora, poco apprezzata, in un'agenzia di pubblicità, marketing o affini, magari con qualche chilo in più e un identificabile debole (o mamma sembro io!!!). La circondi per completare di amici simpatici e odiosi colleghi (io ho colleghi adorabili). Nel giro di poche pagine, quando oramai veniamo travolti da dialoghi brillanti e dall'ironia che salva sempre da pessime figure, succede un fatto, un incontro o scontro che, dopo mirabolanti e comiche avventure, ci fa ritrovare la nostra eroina con la vita stravolta, un lavoro nuovo, strafigo e strapagato e il principe azzurro, rigorosamente ricco, non bello ma tremendamente sexy.
Sai tenere un segreto? parte con lo spiattellamento da parte di Emma, la scrinteriata protagonista, di tutti i suoi più piccoli e imbarazzanti segreti durante un turbolento volo che la fa credere di essere vicina alla mrote. Il suo "confessore" è uno sconosciuto che lei è sicura non rivedere mai più. Immaginate quindi cosa può succedere quando al rientro nel reparto marketing della grande multinazionale in cui lavora, Emma scopre con terrore e ansia che "lo sconosciuto" è in realtà il grande e mitico supercapo americano venuto in visita alla sede londinese. Da qui, imbarazzi, risa e pianti si susseguono fino all'inevitabile happy end.
Nonostante si sappia già a priori l'evolversi della storia non si può non ridere di gusto e godere di una scrittura così leggera e brillante e sperare che, prima o poi, il principe azzurro, preferibilmente ricco, non bello ma tremendamente sexy si scontri con noi.
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via brioschi
nella mia passeggiatina post pranzo in trasferta, con la mia collega che mi accompagna in questo delirio fotografico incontriamo via brioschi. Inizio a guardarmi intorno ma non riesco a focalizzare, dove l'ho sentita, perchè mi dà strane sensazioni, negative più che altro... continuiamo a camminare e la ritrovo nell'altro verso e finalmente capisco e ricordo. Mi sono trovata davanti una targa:
Rassegnazione è paura e complicità!
Contro la rassegnazione pensare l'impensabile!
Contro la paura imparare il coraggio!
Cospirare vuol dire respirare insieme"
Viva Dax libero e ribelle
Davide 16.03.03
Ucciso perché militante antifascista
Rassegnazione è paura e complicità!
Contro la rassegnazione pensare l'impensabile!
Contro la paura imparare il coraggio!
Cospirare vuol dire respirare insieme"
Viva Dax libero e ribelle
Davide 16.03.03
Ucciso perché militante antifascista
donna sull'orlo di una crisi di nervi
lunedì mi sono adoperata per mettere ordine e fare quelle cose che rimandavo. Ho chiamato e ribaltato come un calzino spaiato il mio giovanissimo agente immobiliare che latitatava con i miei documenti. Ho chiarito cose telefonicamente e come un razzo ho fatto un lungo sproloquio che dall'altra parte sarò sembrata una pazza anche discretamente sconnessa. Ho però firmato il nuovo contratto con lo sperato e promesso aumento (olè!) ho fatto un giro in feltrinelli dove c'era Guccini sommerso da fan adoranti che attendevano un autografo e ho camminato per un pochino. Mi sono calmata, sono arrivata a casa e mi sono incazzata con i terons.
Atto I
interno (cucina)
Papy Terons: dove sei stata?
Io: ho fatto tardi in ufficio, poi in Feltrinelli e poi qualche fermata della metro l'ho fatta a piedi
Papy Terons: e sti fiori?
Io: me li hanno regalati le mie colleghe
Papy Terons: seeee e ora le donne si regalano i fiori tra loro?!
Io: bhè, sai, gli uomini spesso non ci arrivano...
Atto II
interno (sempre cucina)
mia madre fa da sfondo sparecchiando e mettendo in ordine qua e là
Io: oggi ho firmato il contratto rinnovato, mi hanno anche dato un bell'aumento senza averlo chiesto
Tutto continua come prima solo che mia madre passa davanti la TV
Papy Terons: Vitto! togliti da lì davanti!
interno (cucina)
Papy Terons: dove sei stata?
Io: ho fatto tardi in ufficio, poi in Feltrinelli e poi qualche fermata della metro l'ho fatta a piedi
Papy Terons: e sti fiori?
Io: me li hanno regalati le mie colleghe
Papy Terons: seeee e ora le donne si regalano i fiori tra loro?!
Io: bhè, sai, gli uomini spesso non ci arrivano...
Atto II
interno (sempre cucina)
mia madre fa da sfondo sparecchiando e mettendo in ordine qua e là
Io: oggi ho firmato il contratto rinnovato, mi hanno anche dato un bell'aumento senza averlo chiesto
Tutto continua come prima solo che mia madre passa davanti la TV
Papy Terons: Vitto! togliti da lì davanti!
Che fatica... poi dici che uno si incazza! Ti crescono come un pitbull pronta a resistere a ogni avversità ma ricordandoti sempre che mai e poi sarai all'altezza e quando, come nel mio lavoro mi è spesso capitato, ho questi momenti di affermazione professionale fanno finta di nulla!
Insomma in sto periodo mi sento Calimero. In realtà le cose sono positive, ma non si come mai, me le fanno tutti vivere come drammi o con peso e delle responsabilità che spesso nemmeno esistono.
Detesto quando qualcuno mi fa dubitare di me stessa.
Insomma in sto periodo mi sento Calimero. In realtà le cose sono positive, ma non si come mai, me le fanno tutti vivere come drammi o con peso e delle responsabilità che spesso nemmeno esistono.
Detesto quando qualcuno mi fa dubitare di me stessa.
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