Parliamo di questa categoria che già suddividerei in due sottospecie: quelli che lo sono veramente e i loro sottoposti che non sono degli agenti immobiliari.
Partiamo da quest’ultimi, età media 20 anni, con il vestito delle feste, la cravatta con le righe giganti e colori improbabili, le scarpe di legno e gli occhiali da sole perenemmente attaccati al taschino della giacca. Il telefonino un prolungamento della loro mano.
Quest’ultimi, di solito, non capisco nulla di quello che ti stanno facendo vedere, hanno solo imparato a memoria le informazioni avute dal venditore. Te ne accorgi se, quando ti dicono la metratura e tu chiedi se la misura è calpestabile o commerciale. Diventano paonazzi, iniziano a balbettare e farfugliano cose tipo sarà….. e dicono un numero incomprensibile. Ti chiedono subito se sei interessata, quanto vorresti spendere e altre mille cose che ti fan capire, senza astuzia, che il loro interesse sta solo nella percentuale di commisione.
I sottoposti, nel momento in cui gli chiedi di fare il loro lavoro, che non consiste solo nel farti vedere la casa, ma anche nello sbrigare per te delle commisioni e i vari ed eventuali problemi che possono nascere durante la compra-vendita, diventano rossi, allungano la mano verso il telefono per poter chiamare il loro capo sul suo interno per venirli ad aiutare.
Ma ieri l’ho beccato all’ora di chiusura, era da solo.
Come se mi avesse fatto un piacere enorme mi dice che aveva il documento che gli avevo chiesto una settimana fa è pronto. Controllo e non solo il documento era incompleto, ma era anche una settimana che c’era e lui “non aveva pensato al fatto che avrebbe dovuto chiamarmi”….(ps: siamo in ritardo con tutto)
Era tutto il giorno che aspettavo il momento.
Come le suonerie con il volume progressivo sono partita con un tono conciliante e gentile per arrivare al tono da saputella stronzetta io-ti-pago-quindi-vedi-di-muoverti.
La sua faccia e la sua voce rotta dall’agitazione sono stati impagabili.
Le orecchie di fuoco, le guance a chiazze e un “ma, scusa, hai ragione, però…”
Sono gentile ed educata, ho anche una voce da cartone, ma non fatemi saltare i nervi!