martedì, maggio 27, 2008

viva per raccontare - Ilibagiza Immaculée, Erwin Steve



Immaculée esiste davvero.
Immaculée nasce in una famiglia amorevole e aperta al prossimo. Una famiglia fatta da insegnanti che educano i propri quattro figli all'uguaglianza e ai dettami cattolici in cui tutta la famiglia crede.


Immaculéè non conosce il concetto di razza fino a che un insegnante non le chiede a quale etnia appartiene. Per lei tutti sono uguali, tutti sono figli di Dio.


Scopre di essere tutsi e scopre come questo sia discriminante. La sua determinazione e quella della famiglia la porta comunque ad eccellere negli studi ed è proprio in un campus mentre iniziano ad arrivare le notizie dei primi scontri etnici. Raggiunge la famiglia e mentre è al suo villaggio iniziano gli attacchi e i massacri. Il padre, guida di molta gente del paese e anche della zona perpetua ad affidarsi ala governo non credendo i suoi amici e vicini capaci di tanta violenza. Fa però scappare Immaculée che viene nascosta da un parroco in un piccolissimo bagno insieme ad altre sei donne. Vi rimane per tre mesi in cui il suo corpo deperisce e in cui sente dall'esterno la violenza che si sta abbattendo sul villaggio, sente attraverso la radio la propaganda al massacro sostenuta dal governo, patisce la fame, la mancanza della famiglia ma compensa con quel che ha. Lei ha solo una grandissima fede che l'aiuterà a sopravvivere a tutto questo dolore.
Quando finalmente esce dal nascondiglio scopre un paese pieno di cadaveri, scopre la lentezza degli aiuti dall'estero e l'indifferenza del mondo di fronte a una pulizia etnica fatta di violenza e odio. Scopre che la sua famiglia è stata massacrata in maniera barbara proprio da chi ha fatto parte della sua comunità. Si è salvato solo un fratello che era in Zaire per motivi di studio.
Il resto della storia è quello di chi, elaborando il lutto è riuscito a debellare in se stesso il seme dell'odio e della vendetta e ha perdonato gli assassini dei suoi familiari ed ha iniziato un lavoro di aiuto alle Nazioni Unite.
Una storia tragica ma di speranza che mi ha trovato inorridita nonostante sapessi della mattanza compiuta in Ruanda. La violenza e la cecità di un popolo armato dal proprio governo è raccapricciante. L'uso dell'informazione per fomentare l'odio mi fa paura perchè in parte non differente da quello che sta accadendo qua in cui i mezzi di informazione pubblica continuano a ricordarci di come il diverso sia pericoloso.
La parte che io ho qui messo marginalmente della vicenda è invece la fede di Imaculée. Un modo di credere che non mi appartiene ma che è parte integrante della storia e che si manifesta in ogni momento attraverso forme di dedizione e richieste di aiuto in tutto il vissuto di questa donna che dà, come senso a tutto quel che le è successo dicendosi che é viva per raccontare, per non dimenticare e per aiutare chi come lei è riuscita a soppravvivere e ad andare avanti attraverso il perdono e, nel suo caso, una completa e totale fede in Dio.

lunedì, maggio 26, 2008

c'è chi dice che...

... non dà il patrocinio del ministero al Gay Pride perchè secondo i suoi amici non c'è più discriminazione... e poi c'è chi non la vede così... e seppur si tratti del proprio figlio preferisce ucciderlo piuttosto che accettarne l'omosessualità.

mercoledì, maggio 21, 2008

pensieri e parole

"Prima di tutto vennero a prendere gli zingari
e fui contento, perché rubacchiavano.

Poi vennero a prendere gli ebrei
e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.

Poi vennero a prendere gli omosessuali,
e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.

Poi vennero a prendere i comunisti,
ed io non dissi niente, perché non ero comunista.

Un giorno vennero a prendere me,
e non c'era rimasto nessuno a protestare."

BertolT Brecht

martedì, maggio 20, 2008

festa!

Come preannunciato sabato abbiamo festeggiato.
Una trentina di amici ci hanno festosamente invaso la casa. Una serata tranquilla, con amici che, chi per fare gli auguri a Stefano, chi per vedere la casa e come ci eravamo sistemati, chi per farci gli auguri per la scelta di vita assieme, ci ha raggiunto in quel del paesello.

A un certo punto, dopo aver avuto per un po' come guest star la piccola Emma Celeste di appena due mesi è arrivato il vero padrone di casa: Ticchio. Ha elemosinato coccole e cibo ed ad un certo punto è riuscito pure ad agguantare una fetta di torta sbrisolona al cioccolato....

ecco piccoli frammenti:

(il salotto invaso dagli ospiti)

(ticchio che cerca di muovere a pietà Fiore)

( Ticchio che è riuscito a farsi dare qualcosa da mangiare)

(io che porto la torta a Stefano che tra l'alcol e la felicità aveva un'espressione un po' alienata)

lunedì, maggio 19, 2008

non buttiamoci giù - nick hornby

Dopo un primo approccio felice con l'autore eccomi a una nuova lettura.

Il libro ha un po' un titolo da manuale di auto-aiuto... ma alla fine è poi la base della storia.

Quattro persone si trovano sul tetto di un grattacielo chiamata "la casa dei suicidi" la notte dell'ultimo dell'anno con l'intenzione di buttarsi.

Quattro persone che tra loro in un'altra circostanza non si sarebbero mai nemmeno rivolti la parola si ritrovano a salvarsi la vita. Un presentatore televisivo finito in disgrazia perchè beccato con una minorenne, una donna che ha dedicato la vita al figlio disabile, una ragazzina disadattata, logorroica, sboccata e bisognosa di affetto e un giovane americano che ha fallito nella musica e lavora come consegna pizze.

Questo improbabile gruppo si ritrova a raccontarsi. Ed è quello che noi leggiamo. I racconti fatti da ogni personaggio ci dice quel che accade dentro e fuori di loro, quattro modi di parlare e di muoversi che Hornby è bravissimo a differenziare, ci accompagnano nell'evolversi di questo gruppo di auto-aiuto.

Ironico e amaro. La solitudine, l'incapacità di parlarsi e di capirsi si uniscono a situazioni paradossali che creano una storia che si legge con un sorriso.

venerdì, maggio 16, 2008

auguri a colui che....

... ha glassato la mia vita (ed il mio punto vita)

insomma l'amore pasticcere oggi compie 31 anni...

domani si festeggia a casa e già che ci siamo ne approfittiamo per inaugurare la casa e festeggiare anche la convivenza a nove mesi dal primo bacio e poco più dalla stretta di mano di presentazione...chi l'avrebbe mai detto... io no di certo! ma sono felice.

giovedì, maggio 15, 2008

ticchio con i calzini


domenica Ticchio insisteva a smangiucchiarsi le zampe, così, appurato che non avesse né spine né robine infilzate chissà dove, gli abbiamo disinfettato i punti che sanguinavano un pochino e messo un cicatrizzante...visto che continuava a leccarsi e mordicchiarsi ho avuto l'idea, poco amata da lui, di mettergli i calzini. Li ho dovuti fissare con degli elastici perchè continuava a levarseli...

inutile dire che mi ha odiato, ma solo per un pochino...è troppo un patatone...poi è troppo carino pure con le calzine da yoga!

lunedì, maggio 12, 2008

cinque terre







mercoledì, maggio 07, 2008

scrivo da casa

visto che ho la connessione e visto che causa febbre, raffreddore, mal di gola e mollaggine sparsa non ero davanti il monitor in ufficio.

scrivo da casa anche se di preciso non so bene di che...

...potrei buttarla sul narrativo e raccontare un weekend al mare a prendere il sole, visto che in piedi non mi reggevo molto, ma potrei dirvi che ho cercato di godermi lo stesso la vacanzina...

...potrei dire di come sono felice perchè due piccoli nipotini sono finalmente arrivati a casa dopo un mese dalla loro nascita...

...potrei dire che in questi giorni di riposo forzato è stato bello fare la pennica del pomeriggio, un lusso che da un po' non riesco a concedermi...

..potrei dire che sto organizzando una festa, potrei dire che mio nipote misura già sette centimetri dalla testa al mini-culetto, potrei aggiungere che ho qua Ticchio appoggiato ai piedi, potrei dire che l'influenza è passata da me a Stefano, perchè in fin dei conti, con felicità ci respiriamo addosso, ci addormentiamo abbracciati e ci salutiamo ogni mattina con un bacio, anche quando lui esce alle 5 del mattino di casa...

..potrei dire che sono qua, a casa mia, che me la sono goduta in due giorni e mezzo di malattia, che me la sono respirata..

potrei dire tante cose, ma la testa mi rimanda ai vari tg...

... e potrei dire tante cose, ma rischierei di essere vittima anche io di una strumentalizzazione.
Parola parecchio in voga tra i politici, tra quelli che rinnegano il loro passato politico per una prospettiva più democratica ma che in fin dei conti sono sempre stati troppo a destra... persone che rinnegano le foto in cui vengono ritratti mentre fanno il saluto romano, o magari che avevano tra gli amici dei picchiatori da giovani che in fin dei conti erano solo ragazzi, ragazzi che sì, alla fine stavano un po' a destra politicamente, che sì, in fin dei conti erano apertamente dei nazisti, ma che in fin dei conti sono ragazzi come altri... con la differenza che si sono permessi il lusso di farne fuori un altro di ragazzo, incontrato in quel momento, che non avevano mai visto, ma che loro hanno massacrato così, in un gesto di violenza gratuito e bestiale, dettato da non si sa quale istinto... e mi chiedo perchè non strumentalizzare l'accaduto?
Se a compiere il gesto fossero stati che so... 5 ragazzotti rumeni o nord africani il Veneto unito e sostenuto da un'indignata Italia avrebbe strumentalizzato l'episodio per ricordare a tutti che da che ci sono tutti sti stranieri non si è più sicuri. Che quando non c'erano tutti sti extracomunitari si stava tranquilli a casa propria. Mi immagino anche le marce, magari capeggiate dalle stesse facce che ora ci dicono di non strumentalizzare politiciamente l'accaduto, gente di verde vestita e qualche nota di nero qua e là...ma ben nascosto perchè di quel nero ora non vi deve essere più traccia...

insomma alla fine ho detto tante cose...