Sto rimuginando su parole. Parole dette per capirsi. Giustificarsi forse.
Il giustificarsi sottintende ammettere di aver sbagliato in qualche cosa e cercare una scappatoia, almeno morale per sentirsi meglio e vedersi meglio riflessi negli occhi degli altri.
Tutto questo giro di parole e pensieri per ammettere che non ci capisco nulla di quello che sto facendo in questo periodo. Forse a causa di una rinascita interiore mi sono fatta portatrice di un egoriferimento assoluto e attraggo così solo miei simili?
Il mio casino era capire cosa fa diventare “vedere qualcuno” una relazione.
Una frase diceva che il bacio è la parentesi rosa tra le parole ti amo. Ma in realtà lo sappiamo tutti che è una bufala enorme. Ma è anche vero che se ami una persona baciarla diventa un’esperienza extra sensoriale.
Quindi ritornando al dilemma cosa differenzia una relazione da una non-relazione?
Ognuno direbbe la sua in base alla propria esperienza.
Qualcuno mi direbbe che la differenza è il sesso. Forse io stessa l’avrei detto fino a poco tempo fa.
Altri direbbero che è l’affinità elettiva che ti collega all’altra persona.
Talaltri prenderebbero come metro di giudizio la voglia di condividere il tempo e le esperienze.
Molti asseriscono di vivere d’amore e che questo le completa.
Infine ci sono quelli che fanno fatica a concedere spazi e che quando si sentono di poter dormire con una persona capiscono che è speciale.
Quindi cosa fa relazione?
La risposta per me è del sentimento che si ha voglia di alimentare facendo cose assieme, condividendo tempo e spazi senza sentirsi oppressi dalla presenza dell’altro. Ridendo.
Se tutto questo non c’è, bevete assieme una birra, fate un brindisi al fatto di non essere rimasti incastrati in un gioco di detti e non detti e se vi va fate anche un ultimo canto del cigno, rivestitevi e salutatevi con un sorriso. Tempo per l’amore c’è sempre, a volerlo trovare.
martedì, gennaio 30, 2007
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