Gustoso film tratto da un libro scritto dall'ex assistente della direttrice di Vogue America.
Una giovane ragazza di belle speranze, nell'attesa di poter scrivere per un impegnato giornale, cerca lavoro. Inaspettatamente viene scelta come seconda assistente di Miranda la direttrice della rivista di moda più influente del pianeta "fashion". Dico inaspettatamente perchè la nostra Andy non rispetta nessuno dei canoni delle altre impiegate della rivista e nemmeno le regole del buon gusto. Il lavoro si rivelerà una schiavitù e un modo per conoscere se stessa e diciamolo, rifarsi un guardaroba da urlo. Ogni fanciulla vorrebbe poter entrare in quella parte dell'ufficio dove giacciono i campioni usati da una rivista di moda, e probabilmente vorremmo anche poter entrare in quelle taglie... Comunque, tra un incarico impossibile e un altro la sua vita extra lavorativa, come vuole la prassi inizia a sgretolarsi, fidanzato in crisi, amiche che non la riconoscono più e lei sempre più bella ma sempre più schiava del lavoro, del cellulare e del suo capo, Miranda. Una divertentissima Meryl Streep interpreta una donna organizzata, distruttiva e che non guarda in faccia a nessuno, ma con un umanità che ogni tanto fa capolino dietro il ciuffo di capelli bianchi. Insomma si inizia a tifare per lei dal primo momento in cui entra in scena nonostante tutto.
il tempo passa e alla fine dle film ti chiedi: davvero bisogna essere così per avere successo?
perchè una donna se ha successo e mette i piedi in testa a chiunque per raggiungere un obiettivo è una iena, una stronza e mille altri epiteti che si sprecano a riguardo e un uomo invece è un grande che ha avuto successo?
...e poi... più biecamente....nei film le ragazze della porta accanto, con un giro dall'estetista diventano un sogno e soprattutto sanno camminare per tutto il giorno su un tacco 12 a spillo senza patire?????
ultimo quesito...avrò mai tutte quelle meravigliose scarpe che appaiono come miraggi nel film?
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2 commenti:
..che donna questa Miranda..MERAVIGLIOSA!
Ma noooooo!!! Gli stronzi sono stronzi, non c'è differenza tra maschile e femminile.
Anzi. L'epiteto in questione riferito a un uomo è quasi sempre detto con intento insultante.
Quando lo si dice di una donna, nella metà dei casi, nasconde un complimento.
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