martedì, giugno 10, 2008

sex & the city


noi ragazze dell'ufficio non potevamo perderci quest'uscita cinematografica tanto attesa dal mondo femminile e gayo quindi lo scorso giovedì ci catapultiamo fuori dall'ufficio e andiamo al cinema più vicino per lo spettacolo da happy hour, visto l'orario (18,40).

Dopo qualche trailer e pubblicità varie, mentre notiamo la popolazione della sala: gruppi di donne e soli 4 uomini, di cui 2 visibilmente gay e 2 trascinati da mogli come se fossero al patibolo, si spengono le luci e la nota sigla rivisitata in chiave più 2008 ci immerge in quel clima che tanto amiamo. Un breve riassunto di dove eravamo rimasti ed eccoci di nuovo a New York, tra scarpe, chiacchiere, amore e sesso.

Senza dilungarmi su quel che accade alle singole protagoniste, cercherò di dare un giudizio obiettivo nonostante lo sconsiderato amore per la serie da cui tutto è partito.

Le nostre 4 appaiono, chi più chi meno, chi meglio chi peggio, un po' invecchiatine.
La storia procede con dialoghi divertenti e senza quella sensazione di dilungamento che si ha quando dal piccolo si passa al grande schermo. Le personalità delle protagoniste pare smarrirsi in alcuni momenti per poi ritornare alla loro identità. I cambi di abito vorticosi si susseguono (mai visti tanti marchi in un film) e la vita va avanti.

Il finale è prevedibile, ma noi donne cresciute (e fottute) a suon di cenerentola e altre principesse salvate dal principe azzurro sospiriamo e ridiamo (anche aiutate da scene un po' vanziniane) fino alla fine.

Gli uomini paiono, dopo qualche peripezia, meno stronzi e meno freddi che nella serie e le donne sono più speranzose e anche meno dure, pronte ai compromessi.

La cosa che si impara da un film leggero come questo?
  1. siamo state fregate dalla sindrome di cenerentola
  2. se ti sposi fai la separazione dei beni che non si sa mai come potrà andare
  3. tieni d'occhio i peli
  4. di scarpe non se ne hanno mai abbastanza
  5. gli anni '80 sono stati lo sfacelo del gusto

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