Adoro parlare, sono logorroica di natura, ma quando non ho le idee chiare mi piace stare in silenzio a sentire le cose. Il corpo, il respiro, il cuore che batte, le emozioni, le sensazioni. A un certo punto però, mi insegnano, è il caso di fermarsi e rifletterci su. C’è chi le chiama pippe mentali, chi masturbazioni analitiche, insomma, capire il senso delle cose, delle azioni, le aspettative, i limiti.
Ultimamente ci penso poco ai limiti, anzi a dire il vero non me li sono mai posti (se non quelli del rispetto degli altri) ma ultimamente non riesco a vederli e non a causa della miopia. Vivere quel che capita senza pensare a come al risveglio mi sentirò me le fa godere di più, almeno in questa fase della vita in cui sperimento su me stessa cosa ho imparato finora.
Il vaso di Pandora è stato aperto e scoprire che quello che ne è uscito non è dovuto alla mano di chi lo ha aperto ma che fa parte di me, libera espressione di esplosioni, emozioni, desideri e follie che sono totalmente mie mi affascina. E l’istinto mi dice di non averne paura. Sono io.
venerdì, dicembre 29, 2006
Le ali della sfinge – Andrea Camilleri
Nuova avventura del mio commissario preferito. L’avevamo lasciato preso da una crisi di mezza età feroce che lo aveva portato a tradire Livia, la donna che lo sopporta da una vita e che lo aveva scosso in maniera incredibile.
Lo ritroviamo tormentato tra due se stessi, uno che accetta l’età e uno che invece la vorrebbe ignorare. Tormentato tra il ricucire un amore tradito da entrambe le parti o rinunciarvi si rifugia nel lavoro. Un’indagine complicata che inaspettatamente si dirama coinvolgendo anche la Chiesa e che, come al solito, lo porta contro chi invece teme fastidi.
Tergiversa Montalbano nell’affrontare la sua vita al di fuori del commissariato, ma alla fine, non resiste più e parte, parte alla ricerca di risposte, parte a cercare il suo amore, si perdono, si ritrovano però nell’anima grazie all’affinità, al fatto di essere la metà di un qualcosa…
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mercoledì, dicembre 27, 2006
...che fatica
essere in ufficio il 27 dicembre, tutti scazzati, tutti nervosi perchè vorrebbero essere da un'altra parte e si sentono scemi a star in ufficio mentre gli altri sono sotto le coperte a vedersi i film di natale....
natale in famiglia
Volevo avere una foto che testimoniava il Natale, ma la mia cuginetta è partita con la macchina fotografica incriminata.
Allora, essendo una famiglia di terons, i festeggiamenti sono iniziati il 24 sera con un bel cenone.
AHHHHH!!!! dimenticavo una premessa, il papy terons e la mamma post-moderna sono partiti per l'egitto. Quindi le zie intorno a noi hanno pensato che io e i due Minch fossimo come i bimbi sperduti di Peter Pan e hanno fatto a gara per accoglierci e sfamarci.
Serata quindi dalla zia preferita da parte paterna che ha cucinato l'impossibile, dove abbiamo cantato con il preside più fuori d'italia e dove abbiamo seguito le varie tradizioni: si è mangiato solo pesce, i regali si sono aperti passata la mezzanotte dopo aver messo nel presepe il bambin Gesù e abbiamo anche giocato a tombola.
Al mattino dopo con la mappazza ancora da digerire siamo andati dalla zia preferita da parte materna che ha un ristorante nel lodigiano, abbiamo banchettato, ci siamo scambiati regali e siamo ritornati a casa dove ho concluso la serata con due mie amichette.
Il 26 a pranzo da Fiore, dove alla fine ho dovuto preparare io. Poi un giro carino con un "amichetto" in libreria e via da Anna che era un po' giù e sempre più Grinch.
Insomma anche sto natale siamo sopravvissuti senza troppe ferite. I terons ogni tanto danno segnali di vita dicendoci che stanno esplorando in giro e la casa sta diventando una piccola comune.
Allora, essendo una famiglia di terons, i festeggiamenti sono iniziati il 24 sera con un bel cenone.
AHHHHH!!!! dimenticavo una premessa, il papy terons e la mamma post-moderna sono partiti per l'egitto. Quindi le zie intorno a noi hanno pensato che io e i due Minch fossimo come i bimbi sperduti di Peter Pan e hanno fatto a gara per accoglierci e sfamarci.
Serata quindi dalla zia preferita da parte paterna che ha cucinato l'impossibile, dove abbiamo cantato con il preside più fuori d'italia e dove abbiamo seguito le varie tradizioni: si è mangiato solo pesce, i regali si sono aperti passata la mezzanotte dopo aver messo nel presepe il bambin Gesù e abbiamo anche giocato a tombola.
Al mattino dopo con la mappazza ancora da digerire siamo andati dalla zia preferita da parte materna che ha un ristorante nel lodigiano, abbiamo banchettato, ci siamo scambiati regali e siamo ritornati a casa dove ho concluso la serata con due mie amichette.
Il 26 a pranzo da Fiore, dove alla fine ho dovuto preparare io. Poi un giro carino con un "amichetto" in libreria e via da Anna che era un po' giù e sempre più Grinch.
Insomma anche sto natale siamo sopravvissuti senza troppe ferite. I terons ogni tanto danno segnali di vita dicendoci che stanno esplorando in giro e la casa sta diventando una piccola comune.
dubbi su come reagire ai controsensi della politica
Stamane nel sentire le notizie al TG sento che hanno confermato la condanna a morte per Saddam. Il mondo si mobilita per evitare la messa in atto della sentenza.
E qui mi accorgo di come sia difficile avere un punto di vista obiettivo sulle cose.
Pochi giorni fa gioivamo della morte di un dittatore e oggi ci battiamo per evitare che un altro venga giustiziato.
Faccio la premessa che sono CONTRO la pena di morte per chiunque, sia perchè è un controsenso punire uno che ha ucciso, con la morte (come quelle mamme che tirano una sberla al figlio che ha alzato le mani su un altro bimbo) sia perchè credo e spero che il carcere a vita sia un'espiazione più giusta e dolorosa per chi ha commesso delitti del genere.
Poi è anche vero che, in questo caso ti trovi a simpatizzare con Saddam perchè sono gli americani che hanno messo su tutto sto vespaio... e nel portare la "pace" stanno facendo stragi... che dire... credo che sarebbe giusto metterlo in un carcere dove qualcuna tra le persone a lui sopravvissute gli faccia pagare un po' di quello che lui ha fatto o ordinato di fare. Probabilmente nella realtà, se avessero deciso per il carcere a vita, avrebbe avuto un trattamento particolare. Bhò.
Resto contro la pena di morte, ma le contraddizioni sono tante.
E qui mi accorgo di come sia difficile avere un punto di vista obiettivo sulle cose.
Pochi giorni fa gioivamo della morte di un dittatore e oggi ci battiamo per evitare che un altro venga giustiziato.
Faccio la premessa che sono CONTRO la pena di morte per chiunque, sia perchè è un controsenso punire uno che ha ucciso, con la morte (come quelle mamme che tirano una sberla al figlio che ha alzato le mani su un altro bimbo) sia perchè credo e spero che il carcere a vita sia un'espiazione più giusta e dolorosa per chi ha commesso delitti del genere.
Poi è anche vero che, in questo caso ti trovi a simpatizzare con Saddam perchè sono gli americani che hanno messo su tutto sto vespaio... e nel portare la "pace" stanno facendo stragi... che dire... credo che sarebbe giusto metterlo in un carcere dove qualcuna tra le persone a lui sopravvissute gli faccia pagare un po' di quello che lui ha fatto o ordinato di fare. Probabilmente nella realtà, se avessero deciso per il carcere a vita, avrebbe avuto un trattamento particolare. Bhò.
Resto contro la pena di morte, ma le contraddizioni sono tante.
venerdì, dicembre 22, 2006
Buon Natale
Dopo avervi asciugato per tutto l'anno, per il Natale sarò concisa.
AUGURI!
Sarò di fronte questo monitor, nuovamente mercoledì 27... se non prima!
AUGURI!
Sarò di fronte questo monitor, nuovamente mercoledì 27... se non prima!
Festa di Natale dell’agenzia
Oltre agli acquisti e i finti gesti affettuosi, altra incombenza del Natale è la festa aziendale.
Ora, io lavoro in un’agenzia di pubblicità di cui, la metà, tra cui me, lavora su un solo cliente e il restante personale si divide su altri.
Arriviamo io e Anna e vedendo la parte dirigenziale in una zona del locale ci dirigiamo perfettamente dall’altra parte, probabilmente con l’aria anche un po’ sfigatina di quelle che si isolano. Il tutto fino a che gli altri non ci hanno raggiunto e così abbiamo riempito metà locale.
Dopo un po’ e i primi due martini parte un simpatico giochino. Rispondete a queste 3 domande indicando solo persone presenti, piegate e imbucate nell’apposita urna.
Noi del nostro gruppo votiamo quasi tutti così:
1. con chi passeresti un week end eno-gastronomico? Ilaria C.
2. con chi passeresti un week end escursionistico-sportivo? Anna
3. con chi passeresti un week end erotico? Ester
Quindi allo spoglio delle schede, con grande mia vergogna e dopo un paio di passerelle scopriamo che noi 3 abbiamo vinto rispettivamente:
1. week end a Napoli
2. week end a Barcellona
3. week end a Parigi
La vergogna passa e soprattutto diventiamo le regine incontrastate della festa. Sempre con un bicchiere pieno, sempre pieno nonostante si continui a bere e sempre ballerine e allegre. Anche perché oltre ai voti del nostro gruppo io ho raccattato voti extra da altri… uno dei quali, dato che non sapeva il mio nome ha scritto: quella con le tette grosse che lavora su (nome cliente). Abbiamo battuto le cosidette fighe dell’agenzia e ci siamo divertite come delle pazze!
Insomma noi piccoli e bistrattati inquilini del piano di sotto siamo stati tutti la rivelazione della serata, il gruppo ha fatto il botto, mangiandosi vive tutte le serpi che si credevano vincitrici.
Stamattina siamo state accolte con una piccola ovazione e oramai anche chi non sapeva il mio nome lo sa…insieme alla mia taglia di reggiseno!
Purtroppo la quarta componente del gruppetto di pazze, Maria, non ha potuto godere della cosa perché già nella sua bella terra d’origine… la sicilia.
Ora, io lavoro in un’agenzia di pubblicità di cui, la metà, tra cui me, lavora su un solo cliente e il restante personale si divide su altri.
Arriviamo io e Anna e vedendo la parte dirigenziale in una zona del locale ci dirigiamo perfettamente dall’altra parte, probabilmente con l’aria anche un po’ sfigatina di quelle che si isolano. Il tutto fino a che gli altri non ci hanno raggiunto e così abbiamo riempito metà locale.
Dopo un po’ e i primi due martini parte un simpatico giochino. Rispondete a queste 3 domande indicando solo persone presenti, piegate e imbucate nell’apposita urna.
Noi del nostro gruppo votiamo quasi tutti così:
1. con chi passeresti un week end eno-gastronomico? Ilaria C.
2. con chi passeresti un week end escursionistico-sportivo? Anna
3. con chi passeresti un week end erotico? Ester
Quindi allo spoglio delle schede, con grande mia vergogna e dopo un paio di passerelle scopriamo che noi 3 abbiamo vinto rispettivamente:
1. week end a Napoli
2. week end a Barcellona
3. week end a Parigi
La vergogna passa e soprattutto diventiamo le regine incontrastate della festa. Sempre con un bicchiere pieno, sempre pieno nonostante si continui a bere e sempre ballerine e allegre. Anche perché oltre ai voti del nostro gruppo io ho raccattato voti extra da altri… uno dei quali, dato che non sapeva il mio nome ha scritto: quella con le tette grosse che lavora su (nome cliente). Abbiamo battuto le cosidette fighe dell’agenzia e ci siamo divertite come delle pazze!
Insomma noi piccoli e bistrattati inquilini del piano di sotto siamo stati tutti la rivelazione della serata, il gruppo ha fatto il botto, mangiandosi vive tutte le serpi che si credevano vincitrici.
Stamattina siamo state accolte con una piccola ovazione e oramai anche chi non sapeva il mio nome lo sa…insieme alla mia taglia di reggiseno!
Purtroppo la quarta componente del gruppetto di pazze, Maria, non ha potuto godere della cosa perché già nella sua bella terra d’origine… la sicilia.
giovedì, dicembre 21, 2006
Un saluto a Piergiorgio
Dopo tanto parlare se ne andato in un giorno di silenzio, quello della stampa in sciopero, li ha fregati tutti sul tempo. Welby se ne è andato proprio oggi che i giornali riportavano la dichiarazione del Consiglio Superiore della Sanità (CCS) secondo cui “Welby non è in imminente pericolo di vita”… probabilmente Piergiorgio era dotato, oltre che di determinazione, di parecchia ironia. Con ironia e delicatezza si è fatto da parte. Alla faccia di chi gli diceva resisti la vita è bella, alla faccia di Bossi che voleva andarlo a trovare per descrivergli come lui ha visto in faccia la morte e gli ha risposto di avercelo ancora più duro, alla faccia di chi lo ha fatto diventare la scusa di una falsa battaglia fatta di fraintendimenti, alla faccia di chi gli diceva che finchè c’è la testa per ragionare puoi andare avanti, alla faccia di chi non ha avuto le palle (tutto “l’apparato politico”) di prendere una decisione, alla faccia del Papa (…)….
…la malattia ha fatto prima della legge, e della volontà di qualcuno che prendesse in mano la situazione… o forse no?
…la malattia ha fatto prima della legge, e della volontà di qualcuno che prendesse in mano la situazione… o forse no?
martedì, dicembre 19, 2006
alla fine anche i terons hanno ceduto
Stamane più rimbambita del solito, mi alzo, scendo le scale e mentre vado in cucina a fare il caffè mi sento un disturbo alla vista.
..metto il caffè, ripasso dalla sala per prendere una cosa, nuovo disturbo alla vista, torno in cucina e nulla.
... riprovo e ogni volta che entro in sala sento fastidio.
Mi decido, guardo sul balcone e
ORRORE!!!!!
Little Minch ha messo sul balcone un bel filone a intermittenza blu!!!!
..metto il caffè, ripasso dalla sala per prendere una cosa, nuovo disturbo alla vista, torno in cucina e nulla.
... riprovo e ogni volta che entro in sala sento fastidio.
Mi decido, guardo sul balcone e
ORRORE!!!!!
Little Minch ha messo sul balcone un bel filone a intermittenza blu!!!!
Destinatario sconosciuto – Kressmann Taylor
Se avete un po’ di tempo (basta una mezz’ora scarsa) comprate questo breve ma intenso racconto epistolare.
Un ebreo tedesco che vive in America e il suo socio tedesco che rimpatria con la famiglia in Germania si scrivono brevi lettere. Grazie alla loro corrispondenza tra il novembre del 1932 e il marzo del ’34 leggiamo l’inizio del nazismo da due punti di vista e l’evoluzione o l’involuzione dell’amicizia che parte fraterna e finisce come nessuno mai vorrebbe. Si legge in queste poche pagine la capacità di Hitler nel creare un’idea comune nel suo popolo in attesa di un salvatore. E si legge come il potere cambia le prospettive e il modo di pensare e agire.
Bello. Intenso. Commovente.
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che si legge?
lunedì, dicembre 18, 2006
la TV
Avete mai pensato che con il tempo la TV ci ha abituato alle cose peggiori?
Il telespettatore oramai è abituato a tutto e piano piano ne vuole di più.
Un esempio?
Casi di neo-mamme che uccidono il loro piccolo diventa una situazione seriale che porta all'inevitabile approfondimento in seconda serata. La ragazzina che anni fa ha massacrato madre e fratellino, appena possibile è stata fotografata che giocava a pallavolo e tutti i giornali e telegiornali si sono avventati come avvoltoi...per non parlare della Franzoni che ha capito tutto e oltre a vendere, lei e il marito, ogni volta nuove sconcertanti verità al miglior offerente ci ha deliziato di un fantastico libro che non potrà mancare sotto i nostri alberi di Natale...
..Gode il telespettatore, facendo finta di scandalizzarsi davanti agli scoop di posti in Tv barattati con favori e corpi... per poi premiare con l'ascolto le suddette "vittime" degli scandali...
I reality ci hanno prima shockato (ricordate la prima edizione del grande fratello?) per poi anestetizzarci e cercare con il telecomando sempre di più. Sempre più sesso, sempre più initimità, sempre più insulti.
Poi il senso del sangue, del massacro...
Camilleri ne "Le ali della sfinge" scrive a riguardo:
…come avevi fatto presto la gente ad addivintare cannibale!
Da quanno nelle case era tarsuta la televisione , tutti si erano abituati a mangiare pane e cataferi.
[…]
Pirchì non passava jorno che in qualichi parte del munno c’era ‘na guerra da ammostrare all’urbi e all’orbo. E tu vidivi gente morta di fami, che non aviva ‘na lira per accattarsi ‘na scanata di pani, che sparava ad altra gente altrettanto morta di fami, con bazooka, kalashnikov, missili, bumme, tutte armi ultramoderne che costavano chiossà di quanto potiva costare accattare medicinali per tutti.
S’immaginò un dialogo tra un marito che s’assetta a tavola e la mogliere.
«Che mi priparasti, Catarì?»
«Per primo, pastasciutta condita con un picciliddro sventrato da una bumma».
«Bono. E per secunno?».
«Carni di vitello condita con un kamikaze che si fa saltari in un mercato».
«Catarì, mi staio liccanno le dita!».
Il telespettatore oramai è abituato a tutto e piano piano ne vuole di più.
Un esempio?
Casi di neo-mamme che uccidono il loro piccolo diventa una situazione seriale che porta all'inevitabile approfondimento in seconda serata. La ragazzina che anni fa ha massacrato madre e fratellino, appena possibile è stata fotografata che giocava a pallavolo e tutti i giornali e telegiornali si sono avventati come avvoltoi...per non parlare della Franzoni che ha capito tutto e oltre a vendere, lei e il marito, ogni volta nuove sconcertanti verità al miglior offerente ci ha deliziato di un fantastico libro che non potrà mancare sotto i nostri alberi di Natale...
..Gode il telespettatore, facendo finta di scandalizzarsi davanti agli scoop di posti in Tv barattati con favori e corpi... per poi premiare con l'ascolto le suddette "vittime" degli scandali...
I reality ci hanno prima shockato (ricordate la prima edizione del grande fratello?) per poi anestetizzarci e cercare con il telecomando sempre di più. Sempre più sesso, sempre più initimità, sempre più insulti.
Poi il senso del sangue, del massacro...
Camilleri ne "Le ali della sfinge" scrive a riguardo:
…come avevi fatto presto la gente ad addivintare cannibale!
Da quanno nelle case era tarsuta la televisione , tutti si erano abituati a mangiare pane e cataferi.
[…]
Pirchì non passava jorno che in qualichi parte del munno c’era ‘na guerra da ammostrare all’urbi e all’orbo. E tu vidivi gente morta di fami, che non aviva ‘na lira per accattarsi ‘na scanata di pani, che sparava ad altra gente altrettanto morta di fami, con bazooka, kalashnikov, missili, bumme, tutte armi ultramoderne che costavano chiossà di quanto potiva costare accattare medicinali per tutti.
S’immaginò un dialogo tra un marito che s’assetta a tavola e la mogliere.
«Che mi priparasti, Catarì?»
«Per primo, pastasciutta condita con un picciliddro sventrato da una bumma».
«Bono. E per secunno?».
«Carni di vitello condita con un kamikaze che si fa saltari in un mercato».
«Catarì, mi staio liccanno le dita!».
periodicamente mi ritrovo dopo un periodo euforico a far fronte al calo di umore e di energia.
Se la cosa si associa a un tempo che definire uggioso non descrive i secchi d'acqua che per tutta la notte e anche ora continuano a riversarsi sulla città.
A parte il fatto che i capelli quando piove fanno schifo, e a parte il numero di ombrelli che dimentico in giro in giorni come questi, devo ammettere che la pioggia ha il suo fascino... camminare sotto l'ombrello, guardare le strade umide, i cagnetti con l'impermeabilino... e poi camminare un po' accucchiati, sentire che l'aria si pulisce e ignorare le luci natalizie che addobbano con volgarità troppe case...
bhò, alla fine nemmeno in una giornata di merda come questa riesco a vedere il lato negativo!
Sarò malata di ottimismo?
L'altra sera in una telefonata mi è stata detta una delle cose più belle che il mio cuore abbia mai sentito:
"tu, lo sappiamo, sei una che se vede un fiore, dice: uh! guarda che bello!!! un fiore!!! (da leggere con la mia vocina da cartone animato)"
.. lo ammetto, una piccola e vergognosa lacrimuccia è sbocciata dal mio occhietto miope.
Se la cosa si associa a un tempo che definire uggioso non descrive i secchi d'acqua che per tutta la notte e anche ora continuano a riversarsi sulla città.
A parte il fatto che i capelli quando piove fanno schifo, e a parte il numero di ombrelli che dimentico in giro in giorni come questi, devo ammettere che la pioggia ha il suo fascino... camminare sotto l'ombrello, guardare le strade umide, i cagnetti con l'impermeabilino... e poi camminare un po' accucchiati, sentire che l'aria si pulisce e ignorare le luci natalizie che addobbano con volgarità troppe case...
bhò, alla fine nemmeno in una giornata di merda come questa riesco a vedere il lato negativo!
Sarò malata di ottimismo?
L'altra sera in una telefonata mi è stata detta una delle cose più belle che il mio cuore abbia mai sentito:
"tu, lo sappiamo, sei una che se vede un fiore, dice: uh! guarda che bello!!! un fiore!!! (da leggere con la mia vocina da cartone animato)"
.. lo ammetto, una piccola e vergognosa lacrimuccia è sbocciata dal mio occhietto miope.
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stati d'animo
giovedì, dicembre 14, 2006
lavorare è
concentrate, musica di sottofondo, parte una canzone di grease e vedi quattro braccia che senza accordarsi iniziano una coreografia...
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vita da ufficio
mercoledì, dicembre 13, 2006
ragiono in quadricromia...
Ho tante parole chiuse, anzi no, a dire il vero le parole scorrono, ma il mio blog nasce per raccontare cose che mi succedono e soprattutto per esternare sensazioni che altrimenti terrei serrate... ora sono in una fase in cui non interiorizzo molte le cose da sfogare, ma le vivo, le lascio scorrere nelle giornate.
Lascio che il mondo si faccia guardare dai miei occhi che cercano di cogliere le sfumature di colore, di luce, e di suggestioni, come la luce di oggi... il sole, il freddo che seppur pungente mi fa solo apprezzare il caldino che il sole invernale mi da. O forse sono pervasa da un sano ottimismo, per cui di tutto vedo la parte bella. Come faccio? Faccio come nei colori, li vedo, li scompongo in quadricromia (cyan, magenta, giallo e nero), dalla scomposizione elimino il nero, che rende tutto più cupo, e vedo solo la brillantezza dei colori puri.
Lascio che il mondo si faccia guardare dai miei occhi che cercano di cogliere le sfumature di colore, di luce, e di suggestioni, come la luce di oggi... il sole, il freddo che seppur pungente mi fa solo apprezzare il caldino che il sole invernale mi da. O forse sono pervasa da un sano ottimismo, per cui di tutto vedo la parte bella. Come faccio? Faccio come nei colori, li vedo, li scompongo in quadricromia (cyan, magenta, giallo e nero), dalla scomposizione elimino il nero, che rende tutto più cupo, e vedo solo la brillantezza dei colori puri.
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stati d'animo
Testimone Incosapevole – Gianrico Carofiglio
Incuriosita dalle molte interviste rilasciate e dal consiglio di un amante di Camilleri ho ceduto all’acquisto del primo libro con protagonista l’avvocato Guerrieri.
L’autore decide di raccontare in prima persona il percorso evolutivo di un personaggio complicato, introverso e in un momento di crisi personale da cui ne uscirà anche grazie a un rinnovato coinvolgimento lavorativo. Lo incontriamo, infatti, svogliato e tormentato dagli errori del passato con una somatizzazione che, forse qualcuno ha conosciuto… lo seguiamo mentre ci racconta come si riappassiona al suo lavoro grazie alla difesa di un venditore ambulante senegalese accusato di aver ucciso un bimbo.
Insieme ad una convincente difesa, il nostro avvocato, riprenderà anche in mano le redini della sua mente e della sua vita scacciando le paure e il fantasma di se stesso.
…non è Salvo Montalbano, ma potrei affezionarmi!
(nella lettura mi ha supportato Rocco, il gatto della foto!)
martedì, dicembre 12, 2006
lunedì, dicembre 11, 2006
in villa - W. Somerset Maugham
Breve romanzo da leggere di un fiato. La villa del titolo è un meravilgioso palcoscenico sulle colline fiorentine dove i personaggi si muovono in una visuale meravilgiosa. Ossia quella dello straniero benestante che arriva in Italia. La loro visione è quella che sarebbe bello i nostri occhi scorgessero....
... Comunque!
Pochi personaggi intensi e caratteristici si muovono e comunicano in meravigliosi dialoghi attorno a cui gira una morte... Potrei scrivere una donna e tre uomini che se la contendono, ma la contesa è fatta di parole, dialoghi ed espressioni così elaganti che non vorrei ridurne la scrittura.
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lunedì, dicembre 04, 2006
Il dio delle piccole cose - Arundhati Roy
Intenso e potente romanzo di una talentuosa scrittrice indiana che intreccia la storia di un nucleo familiare attraverso un andare e venire nel tempo a attraverso il rapporto esclusivo fra due gemelli dizigotici. Piccoli eventi che se notati possono cambiare gli avvenimenti, stravolgimenti del pensiero comune e fuga dagli stereotipi che ci danno l’india come un paese drammatico e misero ridandoci il ritratto di un paese di colori e novità che non sempre vengono accettati, nemmeno da chi ne trarrebbe benefici.
Si entra nel concetto di “toccabile” e “intoccabile” ma non nel senso occidentale del termine, bensì rovesciando il nostro pensiero, gli “intoccabili” sono i più poveri e miseri che non possono essere toccati dai “toccabili”. Gli intoccabili non possono lasciare le loro impronte sul terreno e camminano (ma si parla del passato) all’indietro e con uno scopino per eliminare le orme prima che i toccabili ci passino sopra.
I nostri protagonisti sono due bambini “toccabili” di una famiglia indiana ricca e molto progredita, figli di divorziati vivono con la madre e la famiglia di origine di lei composta da nonna, sorella della nonna, zio (divorziato anch’esso) e appunto la loro Ammu, la loro mamma.
Il rapporto di comprensione e completamento dell’altro ci porta attraverso un giro nel tempo a raccontare come nonostante l’istruzione e la ricchezza non si possono cambiare le regole.
Nel racconto si gira attorno a una sorta di anno zero, fatto da un avvenimento da cui tutto cambia. Da quel momento tutto sarà diverso. I momenti del prima e del dopo nel libro si susseguono senza una logica temporale, ma con una chiarezza meravigliosa. Il prima è fatto di parole, colori, sensazioni e dettagli, il dopo è silenzio e grigiume.
Amori fraterni e amori fra caste rendono il loro prezzo alla società, con una vittima sacrificale, il dio delle piccole cose, che nei suoi piccoli e meravigliosi dettagli dava la speranza di una purezza di sentimenti e di affetti che non può essere accettata. E con il suo sacrificio si porta via la felicità, i colori e la purezza.
Romanzo fatto di poetiche descrizioni e di due linguaggi, quello normale e quello dei bambini che ci ricorda come si come si vedeva il mondo da piccoli
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che si legge?
domenica, dicembre 03, 2006
Dichiaro chiusa la settimana di festeggiamenti per il 27esimo compleanno.
Volevo fare un elenco dettagliato dei ringraziamenti ma rischiavo di dimenticare accidentalmente qualcuno!
Quindi ringrazio tutti indistintamente per esserci.
Anno lungo e “costruttivo”, termine che rende l’idea senza usare il negativo “faticoso”.
Ma intorno ho persone meravigliose!
Per chi mi sta accanto da tempo e chi da poco, per chi ho trovato casualmente… GRAZIE.
Le foto arriveranno a breve, devo selezionare quelle in cui doppi menti, occhi rossi e strane smorfie rendano merito alla vostra beltà!
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stati d'animo
venerdì, dicembre 01, 2006
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