venerdì, novembre 23, 2007

volevo scrivere ...

...di come in questi giorni ho come la coscienza di essere in fase di crescita e di come le persone intorno a me sono quasi tutte in fase di svolta alla loro vita...

...ma sono troppo incazzata.

Pomeriggio, finisco presto di lavorare fuori ufficio e mi dirigo tutta felice verso l'autobus che mi porterà a prendere un altro bus che mi condurrà alla linea gialla della metro e da lì al mio uomo in attesa al capolinea.

Primo autobus andato tranquillo, sorrido nonostante l'attesa di circa 15 minuti sotto la pioggia battente mentre aspetto il secondo autobus. Siccome è una rinomata linea mal frequentata e iper affollata, mi premuro, prima di salire di controllare se ho la borsa aperta o meno.

Sono schiacciata tipo sardina in mezzo a una marea di gente finchè la vettura non si svuota giusto quel po' che mi fa passare dai gradini al corridoio.

Arrivo in mezzo a un sacco di gente e dopo due secondi visto il modo in cui tutti mi osservano, mi guardo e vedo che ho la borsa aperta.

La chiudo immediatamente mentre rifletto sul ricordo di me che controllo che sia chiusa prima di salire... ma visto che l'autobus si è riempito nuovamente non riesco a controllare di più. Finalmente si libera il posto davanti a quello a cui io sono appesa tipo scimmia. Mi siedo e controllo subito che ci sia il portafogli. C'è e subito mi dò della malfidente da sola e sorridente arrivo a destinazione. La seratina con il mio uomo inizia bene come sempre e dopo cena vado a prendere la borsa per mostrargli una foto che ho fatto oggi.

Mentre Stefano è di là che beve inizia a sentire tutte le parolacce che fanno parte del mio vocabolario: la mia adoratissima e bellissima macchina fotografica è sparita!!!

Quindi che vuol dire?
Che tutti quelli che mi guardavano sull'autobus hanno visto una manina lesta che si fregava la macchina nella custodia rossa dalla mia borsa e nessuno ha mosso uno e dico uno dei loro schifosissimi ditini maledetti.

E' in questi casi che vivere in una società come questa mi mette tristezza.

Un città che ha il suo fascino ma che si perde nel menefreghismo.
Una città dove succedono cose come questa raccontata da Luca (e vi prego di cliccare sul link perchè è parecchio triste quando ci si sente catapultati in altri mondi) io, che sono di solito sorridente e fiduciosa nel mondo mi incazzo e nemmeno mi stupisco di tante altre cose che accadono ben peggiori del mio furto.

E così mi ricordo di come, da adolescente, io sia stata pedinata e molestata da un esibizionista, in pieno giorno e di come un passante a cui mi sono rivolta per avere un aiuto mi abbia risposto "io in queste cose non ci voglio centrare"

In cosa non ci vogliamo centrare?

In una società migliore di questa?
O va bene che ognuno controlli il proprio piccolo e sempre più misero orticello con il paraocchi?

Forse una piccola parte di mondo migliore esiste...

Forse. Per ora vado ad accucchiarmi con Ticchio.

Ho un po' divagato e magari poi vi racconto come, nell'incazzatura, i terons mi abbiano fatto spaventare a morte!

Nessun commento: