Questa è la domanda che ho iniziato a pormi quando la crisi che attraversa il mondo è esplosa con veemenza con i primi licenziamenti.
E se dovesse capitare a me? Se mi dovessi trovare con le chiappe a terra e ho comunque il mutuo da pagare e la vita da vivere?
Chiedendo in giro mi ha colpito il fatto che il piano B è, per molti, il sogno nascosto.
C’è chi aprirebbe un negozio, chi cercherebbe di vivere d’arte e chi si butterebbe nella ristorazione.
Il piano B è insomma il sogno nel cassetto.
Ma perché il sogno lo teniamo sempre come piano B e non tentiamo da subito di arrivarci, di afferrarlo?
Un ex collega che lavorava di controvoglia nella pubblicità inseguendo un mondo di musica e ha avuto bisogno del licenziamento per sentirsi autorizzato a stare dietro al suo sogno… perché siamo così timorosi di lanciarci nella vita e lo facciamo solo quando, come ora, il mondo dice che va tutto storto?
Il mio piano B?
Il mio piano B cambia di giorno in giorno forse perché ho troppi sogni nel cassetto ed ogni volta che lo apro ne esce uno diverso, o forse perché sono troppo volubile…
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