martedì, aprile 21, 2009

C’è TV e TV

Confesso di aver ceduto ai richiami televisivi di un talent show.
Che è finito domenica con la vittoria di un ragazzone di 38 anni.

Lo show in questione è ovviamente XFactor.
Ammetto che è stato per me, cresciuta a pane e Saranno Famosi, come un canto delle sirene per i marinai. C’era musica, di quella buona, voci, di quelle belle e c’erano i sogni.

Anche se devo dire che forse è quello che non c’era la motivazione per cui è stato così piacevole, per me, da vedere.

Non c’era la polemica a tutti i costi, non c’era un pubblico parlante e non c’era la strumentalizzazione della vita privata per attirare il pubblico. Non c’era la volgarità della rissa ad ogni costo e non c’erano le insopportabili lacrime di coccodrillo. Non c’erano canzoni di Gigi D’alessio e non c’era l’utilizzo coatto del suscitare emozioni estranee alla musica.

C’era inoltre educazione e rispetto tra i vari concorrenti e c’era la gioia di poter cantare.

C’era tutto quello che amici, fattorie, isole e fratelli vari hanno barattato per un po’ più di visibilità:
l’orgoglio di avere del talento che da solo deve bastare per emergere.

Se tutta la TV fosse così?
Se qualcuno non avesse usato questo potentissimo mezzo per plasmare i gusti, gli usi e le mode e soprattutto per soggiogare con lustrini e chiappe l’opinione pubblica chissà come sarebbe l’Italia ora….

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