martedì, agosto 12, 2008
Inés dell’anima mia – Isabel Allende
La storia vera di Inés Suàrez, nata nel cinquecento in Spagna e che, per riscattarsi da un matrimonio infelice e per spirito anticonformista si imbarca alla volta del sud America.
Lì inizia una vita all’insegna dell’avventura della passione grazie anche all’incontro con Pedro Valvidia che la porta con lui alla conquista del Cile. I due a capo di pochi volontari partono attraverso una terra inospitale sia dal punto di vista climatico sia dal punto di vista degli indigeni che (ovviamente) non accolgono di buon viso i conquistatori che si sono già macchiati in precedenza di violenze inenarrabili.
La carovana arriva però a destinazione e fonda la città di Santiago. Inés viene continuamente vista di cattivo occhio, non solo per essere la concubina di Pedro, ma anche per il suo temperamento che, a lungo andare le fa però guadagnare la fiducia di parte dei suoi compagni di viaggio. Una donna anticonformista e impavida che per amore e per autodifesa riesce a compiere gesti incredibili.
La sua storia viene affiancata, da quella dei popoli conquistati. Le violenze reciproche e l’incredibile caparbietà nel non arrendersi all’invasore me li hanno subito resi simpatici, inutile dirlo.
Comunque ritornando alla nostra protagonista, la sua storia ci viene raccontata a seguito di una ricerca approfondita da parte dell’Allende che la colora della sua fantasia e della sua passione.
Una lettura un po’ difficile a volte, sia per la concentrazione, sia per la violenza.
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