Prima dell'acquisto di questo libro ho tentannato un po', come mi capita sempre quando si sente tanto parlare di un romanzo. Spesso, forse perchè inizio la lettura con tante aspettative, rimango delusa e affronto ogni pagina con la speranza di incappare in un'illuminazione che mi faccia dire "è meraviglioso".
Anche in questo caso sono partita così e purtroppo non sono mai arrivata all'illuminazione. Anzi ad un certo punto ho quasi lasciato perdere la lettura, ma la voglia di arrivare alla fine per poter dare un giudizio completo, e la rottura delle acque e il ricovero in ospedale con l'insonnia annessa mi hanno fatto concludere il romanzo.
Un giovane ebreo americano, compie un viaggio in Ucraina alla ricerca della donna che salvò la vita a suo nonno durante la persecuzione nazista. Ad accompagnarlo nella ricerca avrà una curiosa compagnia locale: Alex, suo nonno, che dice di essere cieco pur non essendolo ed il cane "guida" di lui, Sammy Davis Junior Junior. Il cammino che li porterà a scoprire cosa fosse successo è colorito e triste nello stesso tempo, sia nel linguaggio usato dallo scrittore che in quello che viene descritto. La storia si sviluppa su più livelli e con più voci narranti che a volte fanno un po' perdere il senso della storia portandoci in vari mondi comunque collegati fra loro.
Bella la maniera di descrivere i personaggi, e bella anche la storia, rimango scettica sulla maniera di raccontarla.
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