giovedì, febbraio 04, 2010
A single man
Andare a vedere questo film è stata una scelta orientata essenzialmente da due motivi: l'attore protagonista, Colin Firth, e dal regista, o meglio dalla curiosità di vedere come un uomo con un aurea di bellezza come quella che emette Tom Ford riuscisse a convertire in immagini una storia.
Il risultato è una poesia di immagini e sentimento, di primi piani, di ricordi e di scelte cromatiche. La costruzione di un'immagine nel tentativo di dare parola al dolore.
Julianne Moore che non nasconte le rughe del suo personaggio così tristemente decadente e Colin Firth che rimane sospeso nell'organizzare la propria dipartita mentre il resto dell'America è attanagliata dalla paura per un eventuale bombardamento nucleare, riempiono così la scena di emozioni che altro non serve.
In alcuni momenti Tom Ford cade forse in un manierismo eccessivo, ma usciti dal cinema si ha la sensazione che nessuna scelta di inquadratura, di colore o altro sia stata superflua nel costruire questa poesia d'amore.
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