venerdì, giugno 27, 2008

l'incontro

oramai lanciati verso la vita in comune, io e l'innamorato pasticcere, cogliendo l'occasione del compleanno del papà di stefano abbiamo fatto un picco happy hour domenicale a casa nostra invitando il parentado.

Terons VS Lumbard:
I genitori di Stefano arrivano puntali con la sorella e prole poco dopo mio fratello e consorte.
Mia madre arriva con un piccolo ritardo dicendo che mio padre, che sapeva la cosa da una settimana, è stato chiamato da un cliente.

Come previsto, la mamma ultrasettantenne di stefano, presentata a mia madre ha detto: "uh mamma ma come è giovane potrei essere sua madre!" e come previsto mia madre ha aperto la coda a pavone gongolandosi.

Di mio padre nessuna traccia....

nel frattempo le due mamme vanno in chiesa visto che c'era in pellegrinaggio la madonna di Fatima. Non si sa bene chi delle due ma qualcuna ha affermato: speriamo che si sposino!

Durante la loro lunga assenza noi figli, a casa, ce le siamo immaginate come delle attempate thelma e luise a vagare in fuga da tutti noi.

Di mio padre nessuna traccia.

Al rientro delle due si procede con spegnimento di candeline e canzoncine di rito. Il nipote di Stefano guarda la TV, ticchio da zampe a chiunque nel tentativo di guadagnarsi qualche schifezza da mangiare e ci sono scambi di consiglio tra donne sulla gravidanza di mia cognata.

Di mio padre nessuna traccia....

stefano, mio fratello e il papà di stefano parlano di come installare antenne e come aggiustare caldaie mentre il cognato si addormenta sul divano davanti la TV.

Di mio padre nessuna traccia....

Ma dopo sollecite telefonate finalmente arriva e si stupisce che abbiamo iniziato a mangiare e bere senza di lui... viene freddato da un: bhè se arrivavi alle 4 come gli altri invece che alle 6....

Lui che fa?
si giustifica candidamente dicendo che: "ho iniziato a imbiancare il balcone a CASA e non potevo lasciare così!"

Questo provoca un punto di domanda enorme e un'occhiata fulminante di mia madre che aveva giustificato la sua assenza con una chiamata improvvisa da una cliente...meglio così hanno capito subito con chi hanno a che fare....

Chicca: la sua mamma vede che nella parete del letto non abbiamo attaccato nulla e così parte questa breve e curiosa conversazione:

Madre Lumbard: ester, ma non avete nulla lì, ci starebbe bene una madonnina (da leggere con accento bresciano)
io: signora dobbiamo ancora deidere bene cosa metterci....
ML: non ti preoccupare, ne ho una io che ci starebbe tanto bene, la do a stefano la prossima votla che passa da casa.
io: ehm...veramente signora vede...
ML: io te la do, se non ti piace lì, la metti da un'altra parte.
io: vede signora, non voglio attaccare una madonna perchè io non ci credo...
ML: uh mamma come il MIO stefano... anche tu?
io: e sì, vede signora, io volevo attaccare questa (e tiro fuori un quadro di marilyn alla andy warhol che ci ha regalato Fiore)
ML: (fa un salto indietro e spaventata urla) OH madonna ester ma questa non è una madonna!
io: eh no appunto!

il tutto con tutti intorno che pur sapendo come sarebbe andata non hanno detto niente e si sono solo limitati a morire dal ridere nel momento del salto della povera signora....

Temevo peggio per questo incontro, ma per fortuna il tutto si è risolto facilmente e in tranquillità... con la mamma di Stefano che si è congedata da tutti così: "mi raccomando il MIO stefano...."

martedì, giugno 24, 2008

le donne

Sabato sera, come dicevo nel precedente post, ho avuto una piccola crisi di gelosia...e da lì è partita un'osservazione del mondo femmineo. Diciamo una specie di osservatorio sociologico sul campo.

Che dire, gli uomini hanno un po' l'imbarazzo della scelta nella loro caccia, se così vogliamo definire il momento della seduzione. C'è di tutto e con ogni grado di disponibilità.

prototipo di donna 1: l'esibizionista che deve piacere a tutti i costi
l'età non conta, può avere 20 come 50 anni, la donna 1 DEVE piacere e DEVE essere sexy in ogni occasione. Se va a ballare con le amiche è quella che alla fine raccatta sempre qualcuno selezionato fra i vari pretendenti. Risata facile e modo di muoversi di una sempre pronta a ... prenderlo... è quella che nei locali simpatizza con il cameriere il dj il musicista la body guard. e' quella che quando balla vuole che la si guardi e se non lo si fa acchiappa un'altra ragazza, magari sconosciuta e improvvisa un balletto semilesbo... (questa è quella che mi ha fatto venire la botta di gelosia...languida la vedo parlare con Stefano dopo avergli appioppato due bacini sulle guancie, mentre si tocca i capelli e si sistema la microgonna raso pelo. Scopro poi essere la stagista che lui vorrebbe appioppare a un suo collega giovane. Ma io non posso far altro che farle uno scanning: mascellona, gambe lunghe, pelle rovinata da una persistente acne, sorriso ebete, aria disponibile, gonna micro, contatto fisico perenne e una terza di reggiseno. Mi avvicino petto in fuori -quinta batte terza cicci-e conficcando le unghie nel fianco del mio uomo segnare come una tigre il territorio)

prototipo di donna 2: la piovra
Questo tipo di donna è credo quella del peggior tipo. Contatto fisico perenne con il proprio uomo in qualsiasi situazione. Se lui parla con un amico lei lo tiene per il braccio annuendo ad ogni affermazione, se lui va a prendere da bere lei lo abbraccia da dietro, se lui intavola un discorso con qualcuno mentre lei per caso parla con altri o beve una sua mano rimane ancorata con le unghie alla spalla di lui.... e se malauguratamente lui deve andare in bagno lei individuerà la sedia più vicina per poterlo riacciuffare appena uscito. Lei che non vive senza di lui, lei che senza di lui non esce e non vede nessuno. Lei che di suo non dice nulla, annuisce.

prototipo di donna 3: quella che deve ricominciare
di solito dopo i trenta, ha chiuso una lunga relazione che l'ha lasciata priva di forze e che per un po' l'ha fatta stare in lutto. Ma l'animo è passionale e così, dopo poco si ritrova a caccia e decisamente arrapata. Gira di solito con un'amica e con il radar individua i papabili trovandoli poi in personaggi incredibilmente simili all'ex amore, chiede in giro informazioni per scoprirne lo stato civile e rimane delusa se sa che qualcuno ha una donna. La sua missione è togliersi di dosso l'odore del grande amore.

prototipo di donna 4: l'amica rilassata
è quella che si accompagna alla 3 e che sta bene con se stessa, ha un certo successo con gli uomini che gestisce con la calma e la serenità di una relazione stabile appagante. Le piace piacere e ha tendenzialmente lo sguardo "di chi ne sa" senza però dare lo spazio fisico dell'approccio.

Altri prototipi ci sono sicuramente e una donna può esserlo tutti in base alla fase della vita che sta attraversando ed è proprio questo il nostro bello, siamo sempre diverse e imprevedibili...

l'estate

Sabato è arrivata l'estate che dopo giorni di freddo e pioggia che ci ha fatto cresciere i funghi nelle ossa è arrivata tirando una bella spallata. Ci siamo ritrovati così da i 15 gradi di lunedì ai 38 di domenica con poco gradualità.

Ma visto che il sole c'è, sono felice.

Per festeggiare siamo andati ad aprire le danze in una serata in cui dei nostri amici suonavano per la prima volta con una nuova formazione. Una serata divertente in cui qualche volta sono stata punta dalla gelosia, ma di questo e delle donne cercherò di parlare in un altro post.



Domenica, svegliati da un caldo soffocante ci siamo messi il costume e siamo andati a prendere il sole sull'adda, dove nel raggio di km eravamo gli unici italiani. Eravamo circondati da rampanti sud americani che carichi di allegria e birra arrostivano qualsiasi cosa.

Un lampo di nostalgia e ricordi mi ha fatto venire in mente di quando, come le tribù sud americane oggi, ieri, da piccina i miei e tutta una banda di parenti e amici che dal paesello calabro emigrarono qua, si andava lì e come loro, si metteva l'anguria a bagno e si accendevano griglie che andavano all'infinito mentre i bimbi scorrazzavano liberi giocando in acqua e i grandi ridevano, cantavano e ballavano...

tutto il mondo è paese e forse noi siamo diventati più snob.

Comunque il caldo era insopportabile e così abbiamo fatto l'unica cosa possibile:

mettere le sdraio in acqua e rimanere lì!

lunedì, giugno 23, 2008

ticchio e l'aspirapolvere


Paula di Isabel Allende


Isabel Allende, dal capezzale della figlia in coma a causa di una rarissima malattia, per esorcizzare la paura e la morte inizia a raccontare la vita. E la racconta attraverso la sua strampalata famiglia.

Il racconto si sussegue mentre Paula riceve cure e amore dalla madre, dalla nonna e dal marito. L’ospedale di Madrid in cui la ragazza è ricoverata diventa un po’ prigione e un po’ casa e mentre Isabel si prende cura della figlia, le racconta dei suoi nonni, della vita da piccola, degli amori e delle scelte che hanno portato alla sua nascita. Le descrive il Cile che cambia fino al golpe e a tutto quello che succederà dopo. La militarizzazione e la mancanza di rispetto nei confronti di chiunque.
Nel suo raccontare incontriamo personaggi che l’hanno poi ispirata per i suoi libri e scopriamo che la sua vita è un vero e proprio romanzo in cui storia e passione si incrociano e si arricchiscono di particolari. Incontriamo il presidente Allende e il poeta Neruda, ma diamo un nuovo senso anche ai protagonisti dei suoi libri e ai fatti narrati.

Nel frattempo Paula peggiora e la famiglia decide di trasferirla nella casa di Isabel a San Francisco.
Lì la stanza attrezzatissima in cui la ragazza vive nel suo sonno perpetuo diventa un luogo in cui trascorrere la giornata e dove si susseguono guaritori di ogni tipo nel disperato tentativo di svegliare Paula.
Ma è proprio Paula ad un certo punto ad apparire in sogno alla madre per poterle dire ciò che prova…

Un libro forte e curioso nello stesso tempo. Per un lettore della Allende anche un esercizio nel ricordare a che personaggio dei suoi romanzi somigliano le persone che lei incontra nella vita.
L’urlo di dolore di una madre e lo sfogo di una scrittrice trovano in queste pagine una combinazione avvincente e dolorosa che rende questo libro uno dei più emozionanti della Allende proprio perché meno di fantasia e più di emozioni.

mercoledì, giugno 18, 2008

la proprietà privata

io: allora mamma, facciamo che vengo mercoledì a salutarvi e così mi dici le cose della casa.
mamma: sì avevo pensato che tu e stefano potevate venire a stare a casa nostra...
io: perchè mamma, noi una casa l'abbiamo????
mamma: per controllarmi la casa così non la lascio da sola...
(i miei hanno subito un furto poco tempo fa, da notare che loro erano in casa e che praticamente non hanno rubato nulla)
io: e la mia di casa chi la cura?
mamma: e vabbè....
io: ma poi scusa in due più il cane dovremmo fare le valigie e venire 5 giorni lì perchè TU non vuoi lasciare la TUA casa incustodita e lasciare la MIA libera?
mamma: ma in casa mia ci sono più cose...
io: in casa tua ci sono più cose e infatti avete la porta blindata, l'allarme e le sbarre alle finestre...
mamma: uff... nemmeno Peppe e Francesca hanno voluto lasciare casa loro...
io: ...già... che pessimi figli....

lunedì, giugno 16, 2008

leggendo un libro

di Isabel Allende riflettevo e trovavo sempre più analogie tra la nostra politica e la storia cilena raccontata dalla scrittrice... e mi è venuta parecchia paura.

Non so voi, ma se io vedo l'esercito in strada non mi sento più tranquilla, anzi.
Quando l'anno scorso sono stata a Parigi con Fiore, siamo rimaste colpite dalla quantità di uomini in mimetica e mitra in mano sotto la Torre Eiffel.
La nostra reazione è stata quella di guardarci intorno chissà c'era una manifestazione particolare o qualcosa che ne giustificasse la presenza e nemmeno per un secondo ho pensato: ah che bello ci sono loro possiamo star tranquille.

Mi pare una strana manovra per gettare nel panico innumerevoli persone già impaurite per i cambiamenti e orientarli alla paura e a fidarsi di chi gli propone una qualsivoglia soluzione...

e così, mi viene in mente (suggerita da Anna) un'immagine della casa degli spiriti, sempre della Allende in cui lui, conservatore brinda per la caduta del governo Allende a mano dell'esercito... Immagine ispirata alla meravigliosa scrittrice dal suocero impaurito dei cambiamenti che si è poi ritrovato poco dopo la vita distrutta dalla dittatura...

mercoledì, giugno 11, 2008

vivere in centro

nel mio piccolo io vivo in centro.
Ok il, centro non è quello di Milano, ma quello di un paese di 8.491 abitanti.

Ma dai miei due balconi si vedono cose curiose.
Vedo la badante della vecchietta di fronte che parla balcone a balcone con la badante della via con cui fa angolo in una lingua incoprensibile.
Vedo la gelateria la cui proprietaria ogni volta che vede Ticchio sorride anche con gli occhi, vedo l'asilo delle suore e noto che le sorelle nello stendere i panni non mostrano mai, nemmeno stesi, gli indumenti intimi.
Vedo le sedie del bar sotto di me che di ora in ora cambiano clientela.
(Il bar è di una coppia la cui signora a un dato momento ha scoperto doti soprannaturali e con mio sgomento ha aperto uno studio da cartomante pubblicizzato su un giornale locale di cui la signora fa pure l'oroscopo. Insomma un bel personaggino da paese.)

Ogni tanto vedo qualche amica passare, e le montagne quando il cielo è libero da nubi.

Insomma non so se si capisce, ma vivere nel mia casa mi piace talmente tanto che già nei miei sogni, quando sogno di essere a casa, è proprio lì che mi trovo, nel mio insieme di colori e luce.

martedì, giugno 10, 2008

sex & the city


noi ragazze dell'ufficio non potevamo perderci quest'uscita cinematografica tanto attesa dal mondo femminile e gayo quindi lo scorso giovedì ci catapultiamo fuori dall'ufficio e andiamo al cinema più vicino per lo spettacolo da happy hour, visto l'orario (18,40).

Dopo qualche trailer e pubblicità varie, mentre notiamo la popolazione della sala: gruppi di donne e soli 4 uomini, di cui 2 visibilmente gay e 2 trascinati da mogli come se fossero al patibolo, si spengono le luci e la nota sigla rivisitata in chiave più 2008 ci immerge in quel clima che tanto amiamo. Un breve riassunto di dove eravamo rimasti ed eccoci di nuovo a New York, tra scarpe, chiacchiere, amore e sesso.

Senza dilungarmi su quel che accade alle singole protagoniste, cercherò di dare un giudizio obiettivo nonostante lo sconsiderato amore per la serie da cui tutto è partito.

Le nostre 4 appaiono, chi più chi meno, chi meglio chi peggio, un po' invecchiatine.
La storia procede con dialoghi divertenti e senza quella sensazione di dilungamento che si ha quando dal piccolo si passa al grande schermo. Le personalità delle protagoniste pare smarrirsi in alcuni momenti per poi ritornare alla loro identità. I cambi di abito vorticosi si susseguono (mai visti tanti marchi in un film) e la vita va avanti.

Il finale è prevedibile, ma noi donne cresciute (e fottute) a suon di cenerentola e altre principesse salvate dal principe azzurro sospiriamo e ridiamo (anche aiutate da scene un po' vanziniane) fino alla fine.

Gli uomini paiono, dopo qualche peripezia, meno stronzi e meno freddi che nella serie e le donne sono più speranzose e anche meno dure, pronte ai compromessi.

La cosa che si impara da un film leggero come questo?
  1. siamo state fregate dalla sindrome di cenerentola
  2. se ti sposi fai la separazione dei beni che non si sa mai come potrà andare
  3. tieni d'occhio i peli
  4. di scarpe non se ne hanno mai abbastanza
  5. gli anni '80 sono stati lo sfacelo del gusto

giovedì, giugno 05, 2008

ruoli invertiti?

Leggendo sul sito di repubblica ecco che trovo:

La denuncia dopo la scoperta che la ragazza è incinta
L'uomo dovrà rispondere di violenza sessuale aggravata
Marocchina stuprata a Milano
Arrestato un trentenne italiano

Dalle indagini sono emersi altri due abusi su adolescenti delle scuole medie
Per attirare in casa le sue vittime Gaetano Calicchio usava anche l'hascisc

la notizie era a fondo pagina. Dopo la valanga di notizie in cui la percezione era quella che immigrato fosse sinonimo di stupratore, ladro, violento ed usurpatore in base all'accorenza l'occhio mi è subito caduto sul fatto di cronaca che nella tristezza della vicenda crea un attimo di disorientamento.
I voti sono stati, a mio parere, come a parere di molti altri, pilotati attraverso i mezzi di informazione che hanno creato una serie di allarmismi xenofobi al limite della follia. A cui sono seguite misure di sicurezza a "rastrellamento" che hanno fatto tirare un sospiro di sollievo a tutti gli italiani terrorizzati....

vabbè mi sto dilungando... e pure un po' incazzando... e in più mi è venuta in mente una frase che un amico della mia amica Anna le ha detto, dopo anni che non si sentivano, quando lei le ha raccontato di far parte di alcuni movimenti: "occhio i tempi sono cambiati".....

mercoledì, giugno 04, 2008

i bee hive

ricordate la trasposizione in telefilm tutto italiano tratto da kiss me licia?

Ricordate i bee hive?

Ricordate Mirko dal ciuffo rosso?
Bhè, ieri lo abbiamo incontrato in pausa pranzo.
A noi ragazze, bimbe al tempo del telefilm ci veniva da ridere...

Comunque, arriviamo in ufficio e con google abbiamo per prima cosa conferma che era assolutamente lui, ma soprattutto che:
  1. vorrebbe partecipare a un reality (a music farm pare non lo abbiano voluto visto che in realtà non cantava lui le canzoni del gruppo)
  2. forse che forse parteciperà alla Talpa
  3. ci sarà una reunion del gruppo.

Delle prime due scoperte non mi stupisco visto che a sti reality ci vanno tutti anche gente che non ho mai visto ma che una volta, per due mesi è apparsa in quella trasmissione.
Ma dell'ultima sono allibita visto anche i prezzi del concerto:
per un biglietto, per il concerto di Lignano Sabbiadoro dell' 11 luglio, il prezzo è di 20 euri + 3 di prevendita!


Per vedere i BeeHive invecchiati e senza ciuffi rossi e senza nemmeno Marco Bellavia??????

mah!

martedì, giugno 03, 2008

cattolica

Questo fine settimana ho fatto la mia prima esperienza sulla riviera romagnola.

Per entrare bene nella parte abbiamo prenotato all'hotel Miramare a 2 stelle in mezza pensione. Mi ha stupito l'organizzazione pazzesca e il prezzo irrisorio dell'albergo.
Mentre all'alta percentuale di pensionati e poppanti ero psicologicamente preparata.

Ok il mare non è un granchè e se ti va male finisci in 15esima fila con l'ombrellone, ma alla fine se la si prende con la giusta filosofia del "vado lì e non faccio nulla" è perfetto.

Risultato: abbronzatura invidiabile e relax completo visto che a tutto pensavano i romagnoli, sempre se si prende con una calma zen le code in autostrada uccidendole con tanta musica cantata a squarciagola e prendendo in giro quelli che, come coleotteri impazziti, passavano da una coda all'altra senza nessun risultato tangibile.